La natura ci ha donato una notevole varietà di fiori diversi per forma, colore e odore ma soprattutto per le proprietà benefiche.
I fiori infatti non soltanto rappresentano un delizioso ornamento per le nostre case, ma anche un prezioso alleato della nostra persona. Gli olii essenziali ricavati da essi vengono infatti da sempre utilizzati per curare disturbi di varia origine, basti pensare alla camomilla ed alle sue proprietà sedative, antisettiche ed emollienti o ai fiori di zenzero sempre più in auge per le loro spiccate proprietà antiossidanti. Meno note a molti invece risulteranno le proprietà della Calendula, un fiore appartenente alla famiglia delle Asteraceae che comprende una trentina di specie annuali e perenni sempreverdi originarie dell'Europa mediterranea, del nord Africa e dell'Asia meridionale.
La pianta della Calendula è abbastanza comune nei paesi che del bacino del mar Mediterraneo e la si ritrova nei prati incolti, nei bordi delle strade e negli oliveti fino a 600 metri d'altitudine. Il nome Calendula secondo alcuni deriverebbe dal latino calendae ovvero “primo giorno del mese” per indicare che fiorisce appunto il primo giorno di ogni mese per buona parte dell'anno, altri invece ritengono che esso derivi da calendario in quanto segnalerebbe il ritmo del giorno aprendosi al mattino e chiudendosi al calar del sole, nei testi medievali essa veniva appunto appellata come solis sponsa ovvero “sposa del sole”. I fiori di Calendula hanno recentemente suscitato l’interesse dei ricercatori dell’università Eye Clinic Maastricht nei paesi bassi, volto in particolare sul suo contenuto in Luteina un carotenoide dalle spiccate proprietà antiossidanti.
La Luteina è presente nel nostro organismo principalmente nella macula lutea o più semplicemente nella retina e nel cristallino dove agisce come schermo solare proteggendo appunto l’occhio dai suoi raggi. I ricercatori, per verificare le proprietà della Luteina, hanno arruolato uomini e donne affetti da degenerazione maculare precoce (AMD) e li hanno suddivisi, in modo del tutto casuale, in due gruppi: ad un primo è stata somministrata Luteina (10mg/die) per un anno ad un secondo invece una sostanza placebo. Al termine dell’esperimento sono stati misurati ai soggetti sperimentali i livelli plasmatici di SC5b-9 un marker d’infiammazione sistemica, ebbene il team ha potuto constatare che nel gruppo in cui era stata somministrata Luteina per un anno, i livelli di tale marker risultavano decisamente diminuiti (precisamente di 1,1 ng /ml al mese) contrariamente al gruppo placebo in cui questi risultavano aumentati.
La luteina dunque sembrerebbe poter avere un effetto benefico sulla degenerazione maculare precoce, una sua carenza al contrario può portare ad un aumento del rischio di sviluppo di offuscamento del cristallino dell’occhio, cioè della cataratta o comunque difficoltà di visione. Se desideriamo favorire un aumento della Luteina, basterà arricchire la nostra alimentazione di porri, piselli, spinaci ed in generale di verdure a foglia verde, e perché no, anche di petali di calendula, tramite questa interessantissima ricetta: “Tagliatelle al pesto con petali di Calendula”
INGREDIENTI
- Tagliatelle fresche
- Basilico 10 foglie
- Aglio mezzo spicchio
- Pinoli una manciata
- Pecorino 1 cucchiaio
- Parmigiano reggiano 1 cucchiaio
- Olio extra vergine d’oliva
- Petali di calendula
- Sale q.b.
PREPARAZIONE
Pestate in un mortaio il basilico, l'aglio, i pinoli, il formaggio pecorino e il parmigiano reggiano, l'olio extravergine di oliva, il sale e i petali di calendula. Lessate le tagliatelle in abbondante acqua salata, scolate e condite con il pesto di calendula servite decorando con petali di calendula.
Andrea Busalacchi
Esperto in nutrizione e integrazione nutrizionale
presso le Università Bicocca di Milano e UniCt di Catania
perunapelleperfetta@gmail.com
Fb: Andrea Busalacchi