Monica Larner corrispondente dall’Italia per Wine Enthusiast: “La gente non ricorda più che si tratta di un vino. È diventato solo un ingrediente come un altro. Comunicazione assente, temo che bisogna ripartire da zero”
“Il Marsala negli Usa
lo cercano
tra le spezie”
“Negli Stati Uniti il Marsala non è più ricordato come un vino già da decenni. Per il consumatore è un ingrediente comune da cucina. Tant’è che al supermercato lo si cerca nel settore delle spezie”. Monica Larner, giornalista enogastronomica Usa e corrispondente dall’Italia per Wine Enthusiast Magazine è tranchant nel suo giudizio.
Ci dica del Marsala negli Stati Uniti. Si beve?
“Premetto che non sono una tecnica del Marsala. Posso però dire che negli Usa non vive da tempo un bel periodo. La gente non lo beve. È solo un aromatizzante per pietanze”.
Si trova nei supermercati?
“Certo, è venduto in tutti i supermercati. E la cosa paradossale è che la gente va a cercarlo nel reparto delle spezie e non in quello dell’alcool o dei vini, proprio perché per loro non è un vino ma un ingrediente di cucina. Si è dimenticato che è un Marsala”.
Come mai?
“Perché non viene comunicato. Anzi, devo dire che non ho mai visto una comunicazione che promuove il vino Marsala, o che spiega la differenza tra i vari Marsala, tra quello Superiore e le tipologie base che si trovano sullo scaffale. La gente oggi non beve Marsala perché non conosce il Marsala, non sa che si beve. Non è mai stato suggerito al consumatore medio come berlo, con quale cibo accompagnarlo. Viene usato nel cibo e basta”.
E se comunicato potrebbe avere successo presso il pubblico?
“È un vino che può piacere ad una nicchia. E poi si è persa la cultura del bere per quanto riguarda questi vini. Adesso è il momento di quelli più leggeri e meno alcolici. Il Marsala è forte e deciso. Facendo un paragone con il Porto, negli States quest’ultimo vino ha un più facile successo nell’abbinamento con il cibo, perché anche se alcolico è più morbido, più vellutato”.
Cosa si dovrebbe fare per rilanciarlo?
“Intanto il disciplinare dovrebbe prevedere più restrizioni di qualità e tutelare il valore aggiunto dei Marsala Superiore o Vergine. E poi, soprattutto, comunicare la tradizione di questo vino, come può essere piacevole con certi cibi e perché, comunicarlo in quanto vino. Il Marsala è un piccolo gioiello e la gente lo deve percepire così, sentirne il pregio”.
Lei lo beve?
“Certamente, mi piacciono tutte e due le tipologie pregiate. Ma questo perché ho potuto comprenderlo, grazie alle visite alle cantine a Marsala, ho visto da vicino la loro realtà, come lo fanno e questo è stato determinante per apprezzarlo”.
Manuela Laiacona