Ancora tensione. Clima sempre più caldo nel sud della Francia.
Un altro attentato è stato rivendicato dal Comité Regional D’Action Viticole, gruppo di dissidenti formato da viticoltori militanti che è stato particolarmente attivo negli annti ’70. Ritornato sulle pagine della cronaca dopo avere dichiarato la paternità, su cui ancora proseguono le indagini, dell’incidente mortale in elicottero, avvenuto lo scorso dicembre, nel quale hanno perso la vita il vecchio proprietario di Chateau de la Riviere, James Gregoire, il nuovo acquirente il magnate cinese Liam Kok, il figlio dodicenne e Peng Wang, enologo e docente alla prestigiosa Business School di Bordeaux.
Adesso, sono ritornati ad agire manomettendo due centrali telefoniche vicino a Tolosa e a Villemur-sur-Tarn, la notte tra sabato e domenica. Azione eversiva, con tanto di firma spruzzata sui muri, che ha lasciato per ore parecchie zone isolate, senza connessione telefonica e senza internet. Il Cav, per distruggere le centrali ha usato esplosivo. Di atti vandalici il gruppo nel curriculum ne vanta parecchi, da quelli più recenti nella sede del Partito Socialista a Carcassonne alla manomissione della rete ferroviaria, a dirottamenti di camion, a video messaggi intimidatori mandati all’ex presidente Nicolas Sarkozy. Tutti condotti per chiedere sostegno ai viticoltori della Languedoc –Roussillon e per protestare contro la vendita di terra a investitori stranieri.