Un virus sta devastando i vigneti della Cina.
Si tratta del GLRaV-3. Ha colpito la regione Helan Mountain East, considerata il territorio più vocato per la viticoltura, riconosciuta dal Governo regione del vino nel marzo 2013. Dalla culla vinicola del Paese a dare l'allarme sono state due cantine che hanno visto attaccato il 66 per cento delle loro vigne. Il virus compromette la produzione della pianta, riducendola del 20 al 50%. Temutissimo per la sua capacità di diffondersi velocemente. Un nemico che potrebbe compromettere seriamente il comparto vinicolo cinese che già sta vivendo un periodo tutt'altro che felice a causa del crollo delle vendite per effetto dalla legge di austerità voluta da Pechino. Un nemico che fa ritornare vivida nella memoria l'ecatombe viticola causata dalla Fillossera in Europa. Al fine di arginarlo, la Forestry Bureau of Ningxia ha deciso di procedere alla distruzione di oltre mezzo milione di vigne giovani bruciandole.
“Non possiamo permettere un'altra catastrofe come quella che avvenne per mano della Fillosssera – ha dichiarato al Ningxia Daily Wan Zhenping, agronomo specialista in viticoltura del governo di Ningxia. L'attacco del virus è anche il costo che la Cina sta pagando per non avere controllato la qualità delle vigne importate nell'ultimo decennio, molte delle quali sono risultate affette da virosi, ha ammesso alla stampa Li Demei, enologo, docente all'Università di Agraria a Beijing, esperto di mercato vinicolo.
Alessandro Chiarelli