ll vino novello italiano batte il Beaujolais nouveau francese. Da oggi arrivano sul mercato circa 2 milioni di bottiglie della vendemmia 2018.
A renderlo noto è Coldiretti segnalando che quest'anno il “déblocage” è anticipato di oltre due settimane rispetto al concorrente che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 15 novembre prossimo. “La produzione del vino novello in Italia – spiega Coldiretti – è iniziata verso la metà degli anni '70, dopo che i vignaioli trasnsalpini della zona di produzione del Beaoujolais della Francia, per superare una stasi di mercato, misero in commercio il Beaoujolais nouveau al fine di rivalorizzare il loro vino prodotto con uve Gamay, meno pregiate della Borgogna meridionale. Il vino novello Made in Italy basato invece su uve Dop e Igp – aggiunge – ha quindi registrato lungo la Penisola una rapida espansione toccando il picco di 17 milioni di bottiglie dieci anni fa per poi scendere progressivamente sino ai circa 2 milioni attuali”.
“Il calo di produzione – osserva Coldiretti – ha origine in una serie di fattori, a partire dalla limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell'arco dei prossimi 6 mesi- La tradizione vuole che l'apertura del vino novello si festeggi a San Martino l'11 novembre, giorno in cui da sempre i contadini chiudono e fanno il bilancio di un anno di lavoro”. Il vino novello, conclude Coldiretti, è “consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste che quest'anno fanno registrare uno storico ritorno con un raccolto record di 30 milioni di chili in aumento dell'80% rispetto a cinque anni fa”.
C.d.G.