L’Italia perde il primato mondiale della produzione di vino a vantaggio della Francia, che nel 2011 torna così a conquistare il primo posto al livello mondiale.
Secondo le stime mondiali per il 2011 fornite a Parigi dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), in Francia nel 2011 sono stati prodotti circa 49,6 milioni di ettolitri, equivalenti a un +9% rispetto alla modesta produzione del 2010. L’Italia – con il minimo storico di 42,2 milioni di ettolitri – ha perso il 13% rispetto allo scorso anno e retrocede al secondo posto. Mentre la Spagna segna nuovamente una produzione moderata: 35,4 milioni di ettolitri, equivalenti a una riduzione del 2% rispetto al 2010. Ma, replica la Coldiretti, l’Italia ha guadagnato in qualità e nel 2011 nel mondo si è bevuto più vino italiano che francese. Federvini, che parla di un calo produttivo del 9,6%, segnala che nei primi sei mesi l’export è volato per oltre 2 miliardi.
Da registrare, inoltre, i notevoli cali della produzione di Grecia e Portogallo (-17%), mentre i considerevoli aumenti tra il 2011 e il 2010 di numerosi Paesi, corrispondono in realtà a un ritorno ai rispettivi livelli di produzione normali: è il caso della Germania e dell’Austria, ma anche della Romania, dell’Ungheria, della Slovenia e della Slovacchia. In Italia sono state delle «tristi vendemmie», commenta Federico Castellucci, direttore generale dell’Oiv, citato dal quotidiano francese Le Monde, che ha dedicato un articolo al sorpasso dei francesi sugli italiani. In totale, l’Europa registra una raccolta debole per il quinto anno consecutivo (dal 2007), con una media di 158,2 milioni di ettolitri, segnando un leggero progresso dell’1%.
Quanto alla produzione mondiale, sempre nel 2011, dovrebbe rimanere stabile (+0,4%) intorno ai 270 milioni di ettolitri. Negli Usa la produzione è in netto rallentamento (-10,3% a 18,7 milioni di ettolitri). In Cile raggiunge invece un livello record (+15,5% a 10,6 milioni di ettolitri), mentre in Argentina è molto meno favorevole (-4,8% a 15,5 milioni di ettolitri). Produzione record anche in Nuova Zelanda (+23,2% a 2,3 milioni di ettolitri). Bene anche l’Australia (+5,5% a 11,9 milioni di ettolitri). In Sudafrica, la raccolta è invece stabile (+0,3% a 9,25 milioni di ettolitri). L’Oiv fa anche il punto sulle superfici coltivate, che subiscono un rallentamento.
I Paesi dell’Unione europea maggiormente interessati sono la Spagna (riduzione del vigneto prevista intorno ai 28.000 ettari), l’Italia (9.000 ettari), la Francia (6.000 ettari), l’Ungheria (poco sopra i 2.000 ettari) e il Portogallo (meno di 1.000 ettari). Le superfici diminuiscono anche nell’emisfero sud e negli Usa. In Argentina, i vigneti dovrebbero perdere 10.000 ettari. In Australia, dove la situazione della filiere è «preoccupante», afferma l’Oiv, la riduzione dovrebbe continuare anche nel 2011, dopo il taglio di 6.000 ettari del 2010. Anche la Nuova Zelanda e il Sudafrica dovrebbero conoscere una «erosione lenta delle superfici coltivate». Solo il Cile registra una crescita.