Nel mondo saranno consumate oltre 290 milioni di bottiglie italiane, per un controvalore di poco inferiore ai 3miliardi di euro.
Una stima calcolata per l'anno 2013 che vede la crescita dell'export con le bollicine in testa. Sono gli ultimi aggiornamenti dati dall'Osservatorio Economico dei Vini Effervescenti, fondato da Giampietro Comolli. A settembre si è raggiunto un aumento delle esportazioni del 8,1% rispetto al 2012. In volata gli spumanti italiani, in termi di crescita di volumi, con il +14% e di valore, +16,4%.
L'Italia del vino viaggia con il vento in poppa oltre confine. Gran Bretagna, Austria e Germania in testa, ritornano ad assorbire una parte importante delle etichette italiane. In questi Paesi si è rilevato un recupero sostanziale, soprattutto grazie alle bollicine con un aumento del 7,7% dopo un periodo di stasi. Per quanto riguarda i Paesi Terzi, Russia, Canada e Usa, continuano a rispondere positivamente al Made in Italy. Le importazioni sono cresciute del 16,8% in quantità, con incrementi nei canali horeca. Per il vino e per l'agroalimentare gli States si confermano il mercato principale. A favorire ulteriormente il consumo di vino italiano è stata anche la ripresa delle importazioni di salumi e formaggi.
E in merito alle tipologie, Asti e Brachetto d'Acqui docg hanno riguadagnato il terreno perduto ritornando ai volumi dei primi 9 mesi del 2010. Il Prosecco (docg, doc e spumante) rappresenta circa il 66% dei volumi esportati.
Alessandro Chiarelli