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Scenari

Vino italiano, quest’anno in commercio una bottiglia in meno ogni 4: il calo del 26 per cento

07 Novembre 2017
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Si è conclusa, con la tanto attesa pioggia, la vendemmia 2017 che, per effetto del clima anomalo, si classifica tra le più scarse del Dopoguerra con un taglio della produzione del 26% rispetto allo scorso anno, che significa addio ad una bottiglia di vino Made in Italy su quattro, anche se l'Italia mantiene comunque il primato mondiale tra i produttori. 

E' quanto emerge dal bilancio della Coldiretti di fine vendemmia iniziata quest'anno il 4 agosto, la più anticipata dell'ultimo decennio, e fortemente condizionata da una siccità estrema. Dopo tre mesi di raccolta delle uve lungo la Penisola, si stima che “circa 40 milioni di ettolitri di produzione Made in Italy sia stata destinata – sottolinea la Coldiretti – per oltre il 40% ai 332 vini a Denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% ai 118 vini a Indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola”. Ai minimi storici la produzione di vino Novello, da pochi giorni approdato sugli scaffali di vendita, dopo un netto ribasso di questa tipologia di vino stagionale scesa a due milioni di bottiglie già nell'annata 2016. 

Quest'anno la vendemmia è stata difficile in tutta Europa dove si stima una produzione in 145 milioni di ettolitri, inferiore del 14% rispetto allo scorso anno, a causa principalmente, degli eventi climatici estremi e del cambiamento climatico, secondo il Copa/Cogeca, l'Organizzazione Europea degli agricoltori e delle loro cooperative. “Se l'Italia – sottolinea la Coldiretti – si conferma al primo posto, in Francia sarà raggiunto un minimo storico di 37 milioni di ettolitri, vale a dire una riduzione del 18% sui livelli dell'anno scorso mentre in Spagna si prevede una produzione di 36 milioni di ettolitri, vale a dire una riduzione del 20% rispetto ai livelli dell'anno scorso ed il Portogallo, in controtendenza, vi è stato un aumento stimato del 10% sui livelli dell'anno scorso. La qualità dell'uva è definita molto buona in tutta l'Europa con un aumento dei prezzi, che però non sarà sufficiente a compensare alcuni produttori per le perdite di raccolto subite”. L'andamento dell'Unione Europea fa crollare dell'8,2% la produzione mondiale di vino che è stimata nel 2017 in 246,7 milioni di ettolitri dall'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), la più scarsa da diversi decenni.

C.d.G.