Negli Stati Uniti sarà trionfo di bollicine. Trump permettendo…
Le vendite nel mercato mondiale del vino continueranno a registrare performance ampiamente positive. È quanto emerge dal report realizzato dal Centro studi e Ufficio Internazionalizzazione di Confcooperative su elaborazione dati Euromonitor.
Complessivamente, nel periodo 2015/2020, per le vendite mondiali di vino rosso si prevede una crescita del 17,7% dei volumi di vendita (+10,4% l’incremento in valore). Positive anche le stime per il vino rosé (+9,3% in volumi e +10,9% in valore) e per il vino bianco (+11,2% in volumi e 11,8% in valore) e i vini frizzanti (+15,4 in volumi e +16,9% in valore). Continueranno a crescere, in particolare, i volumi di vendite di vino nel mercato statunitense, dove si stimano performance ampiamente positive per le vendite di bollicine con un aumento del 24,6% delle vendite. Positivi anche i trend stimati per le vendite di vino rosso (+7,1%) e bianco (+9,9%).
Spostando l’attenzione sul mercato cinese, gli incrementi maggiori sono previsti per i vini rossi, dove i dati Euromonitor prevedono per i prossimi 5 anni un incremento in volume dell’82,4% e del 55,9% in valore. Bene anche il vino bianco (+34,2% in volumi) e il vino rosè (+34,2% in volumi). Ricordiamo che l’Italia, con una produzione totale di 50,2 milioni di ettolitri, anche quest’anno ha superato la Francia, la cui vendemmia si è attestata intorno ai 43,2 milioni di ettolitri, con una produzione inferiore del 10% rispetto alla vendemmia 2015 e del -6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Complessivamente la vendemmia 2016, secondo i dati Oiv, si è attestata sui 259,5 milioni di ettolitri di vino, con il raccolto quantitativamente più scarso degli ultimi 20 anni.
Questo il commento di Carlo Dal Monte, vice presidente delle cooperative agroalimentari di Confcooperative: “Le cooperative vitivinicole hanno intensificato negli ultimi anni la loro spinta sull’export, aumentando la loro presenza sui mercati internazionali, facendo leva su fattori chiavi quali i volumi produttivi, le dimensioni aziendali e un know how strutturato che spesso le piccole aziende non possono vantare. Le stime che vedono in crescita nei prossimi cinque anni le vendite mondiali di vino è sicuramente una buona opportunità per le nostre imprese, che potranno capitalizzare al meglio la produzione vitivinicola nazionale, che ha mantenuto la leadership per il secondo anno consecutivo”.
C.d.G.