Si parla tanto di vino biologico ma se ne beve ancora pochissimo.
Lo si sapeva e adesso giunge la conferma dall'Osservatorio wine Monitor Nomisma. Il vino biologico viene comprato dal 5% delle famiglie italiane. Compare quindi il 2% delle tavole. La sepsa sul bio si concentra più sui prodotti alimentari. Comunque è in forte crescita l'appeal e il consumo di questa tipologia di vino anche se rimane ancora una nicchia. E che ci sia un fermento è testimoniato dall'aumento della superficie coltivata in biologico, il più 67% in 8 anni. I dati si possono desumere da Wine Monitor. In Italia il 6,5% degli ettari vitati è biologico (secondo posto al mondo, solo dopo l’Austria – 8,6% e a fronte di una media mondiale del 2%). Anche in valore assoluto l’Italia è alto: con quasi 53mila ettari vitati bio (+67% tra il 2003-2011), superata solo dalla Spagna che conta 57mila ettari, e che sta vivendo un boom con un +430% di vigneti coltivati in bio.
Il dato dell'export è pure significativo come il vino biologico made in Italy stia diventando una pedina importante nella scacchiera globale. Negli Usa l'Italia è il terzo player con una quota del 13%. Considerando il canale al dettaglio e non dell'Horeca, il 27% dei vini venduti nel 2012 negli Stati Uniti è d’importazione. L’Italia detiene una quota del 25%, superata solo dall’Australia (35%). Per quanto riguarda i vini bio attualmente possiede una quota del 13%, posizionandosi terza dopo Cile, che quista lo scenario e l'Argentina (19%).
C.d.G.