Dal 15 al 17 febbraio il Consorzio del Lessini Durello parteciperà a Vinisud, la rassegna dedicata al meglio delle bollicine del Mediterraneo, che si terrà a Montepellier, con il marchio collettivo “Venetian Native Grapes”.
L'appuntamento, realizzato in collaborazione con la rivista Euposia e Desa-Deuschland Sommelier Association, si propone come luogo di incontro per operatori attivi nella zona sud della Francia, dalla marcata vocazione turistica.
Vinisud rappresenta infatti una delle manifestazione fieristiche a più alto tasso di crescita nel settore: ubicata a Montepellier, si rivolge al ricco mercato della costa francese e spagnola, un arco che va dalla Riviera di Ponente alla Costa Azzurra, fino alla Costa Brava.
Vinisud “apre” il trittico delle fiere specializzate più importanti in Europa: avviato inizialmente per far conoscere le produzioni del Midi francese si è progressivamente ampliato sino a rappresentare il primo momento annuale di incontro dei buyer internazionali coi vini di tutto il bacino del Mediterraneo. È una fiera aperta al solo pubblico professionale: la scorsa edizione ha richiamato 31mila visitatori qualificati da Stati Uniti, Cina e Singapore e Europa, senza tralasciare che in Francia il consumo di vino italiano da qualche anno è in forte crescita.
Due i momenti principali da non perdere:
- martedì 16 febbraio, ore 10,15 – Pad A4 – zona Wine Mosaic – avrà luogo la degustazione “Venetian Volcanic Wines” durante la quale si confronteranno i grandi vini bianchi del Veneto, accomunati dal “fattore vulcano”;
- martedì 16 febbraio, ore 17,30 – sparkling zone – sarà invece la volta di un originale aperitivo guidato, dove saranno messe a confronto le differenti interpretazioni del Lessini Durello.
Particolare appeal stanno ricevendo le bollicine italiane siano esse Metodo Classico che Charmat.
Interessante occasione dunque per le aziende del Consorzio del Lessini Durello che saranno coinvolte in una duplice degustazione guidata:
- Azienda Agricola Sacramundi
- Cantine Vitevis S.c.a.
- Casarotto
- Sandro De Bruno
- Cantina di Monteforte
Non è casuale la presenza delle bollicine autoctone di Verona e Vicenza in questo contesto. Quelli che statisticamente vengono chiamati “spumanti alternativi” e che si possono a buon diritto definire spumanti territoriali del futuro, si stanno guadagnando quote di mercato sempre più significative. Gli spumanti di territorio infatti, ottenuti da vitigni autoctoni, non sono più oggi il semplice completamento di gamma da parte delle cantine ma, al contrario, sono il risultato consapevole di scelte produttive mirate a soddisfare consumatori sempre più alla ricerca di bolle di qualità.
In un equilibrio perfetto tra domanda e offerta, il “fenomeno degli spumanti di territorio” si appresta a generare la dinamica del “poco per molti” vale a dire un micro mercato in cui molte aziende producono poche pregiare bottiglie.
“Abbiamo cominciato raccontando le storie di poche aziende e di 70 mila bottiglie – evidenzia Bruno Trentini, presidente del Consorzio di Tutela – ora le aziende sono più di venti e le bottiglie più di 700 mila. Ad oggi il Durello non è più uno spumante sconosciuto ma, al contrario, sta diventando un modello di riferimento nell’articolato panorama delle bollicine Italiane. Ci sembrava giusto quindi essere presenti a questa rassegna dove sono presenti spumanti da vitigni originali, provenienti da tutto il mondo”.
Dopo anni di lavoro prima in vigna, poi in cantina ed infine sul fronte della promozione, il Lessini Durello ha raggiunto una sua chiara identità, smarcandosi dalle generiche bollicine intese come semplice fenomeno di moda. Questo spumante, la cui produzione è in costante crescita, è diventato un riferimento a livello nazionale per tutte quelle produzioni d’eccellenza, che hanno fatto della loro unicità, una leva di marketing.
C.d.G.