Tengono il passo con le bollicine le vendite all'estero dei vini italiani fermi per le feste natalizie.
Secondo i dati dell'Osservatorio vini spumanti effervescenti (Ovse) saranno stappate nel mondo circa 220 milioni di bottiglie che, insieme alle 70 milioni di vino frizzante, raggiungeranno un giro d'affari al consumo di 5 miliardi di euro. Valori estremamente positivi, con qualche numero in meno di bottiglie consumate rispetto allo scorso anno, ma con alcuni dollari in più. Dal 2018 al 2013 l'incremento in valore è stato di 200 milioni di euro per i soli consumi dei vini delle feste. I più richiesti per questo periodo sono Brunello, Bolgheri, Sangiovese, Soave, Nero d'Avola e soprattutto Puglia per i vini rosati, Emilia per il Lambrusco, Friuli per il Livon, Veneto e Trentino con il bianco fermo Pinot Grigio. Bene anche il Moscato e la Malvasia, soprattutto in Cina pur essendo un vino bianco.
Quanto ai singoli paesi, se la Germania si conferma appassionata di vini effervescenti, come Trebbiano e Garganega ma anche Verdicchio, Passerina e Friulano, gli Stati Uniti si confermano al primo posto per consumo di bottiglie tricolori, dal bianco, rosso e rosato alle bollicine. Seguono, per i vini fermi, Regno Unito e Giappone. In Cina, Pechino, Nanchino, Shangai e altre grandi città hanno aperto sopratutto bottiglie di Barbera e Nero d'Avola, mentre tra i bianchi i Moscato. In Russia bene i vini bianchi e rosati corposi provenienti da Puglia, Sicilia, Emilia, Veneto e Marche. Mai come adesso, commenta il presidente di Ovse, Giampietro Comolli “occorre un'unica regia pubblica per promuovere il vino italiano all'estero, anche alla luce della ripresa dell'11% dei consumi dei vini francesi per queste feste, dopo 2-3 anni difficili”.
C.d.G.