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Scenari

Vicenda Bolgheri-Bolgarè, primo round al consorzio toscano. Ma occhio al ricorso

30 Marzo 2022

di Emanuele Scarci

Dopo 5 anni l’Euipo, l’ufficio marchi europeo, dà ragione al Consorzio dei vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc nel contenzioso contro una delle principali cantine bulgare, il Domaine Boyar che nel 2017 aveva fatto domanda di registrare il marchio “Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici.

Secondo il Consorzio la decisione ha valore fondamentale soprattutto per il sistema delle denominazioni. Ora però la cantina bulgara potrebbe giocare l’ultima carta, rivolgendosi alla Corte di giustizia di Strasburgo. Nonostante le ragioni evidenti, commenta il Consorzio, l’esito non era affatto scontato, tant’è che l’opposizione presentata per bloccare la registrazione fu respinta in prima battuta. Nel 2020 fu presentata anche un’interpellanza parlamentare da parte degli Eurodeputati Paolo De Castro e Simona Bonafé, stigmatizzando la gravità dell’accaduto, ma fu ribadito in quella circostanza che il compito di giudicare il caso spettasse all’Euipo, che si è finalmente espresso accogliendo l’appello del Consorzio. In particolare, l’Euipo afferma la forte somiglianza dei due nomi e il rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro, ribadendo la massima tutela delle denominazioni contro ogni tipo di evocazione, come già emerso nel caso Champagne contro lo Champanillo.

Principio instabile
In realtà, il principio dell’evocazione oggettiva non è interpretato in modo univoco in Europa. In Consorzio sono convinti che Domaine Boyar non ricorrerà alla Corte di giustizia di Strasburgo, ma, in un altro caso, l’Euipo dette ragione per due volte, l’ultima nel 2018, alle Famiglie Storiche dell’Amarone, associazione che raggruppa 13 marchi storici di Amarone, nella querelle con il Consorzio della Valpolicella. I tribunali italiani ribaltarono il giudizio per due volte e ora l’esito pende in Cassazione per un eventuale vizio di forma.
Ottimisti De Castro e Bonafé: “Finalmente è stata data risposta alle nostre preoccupazioni e a quelle dei produttori di una delle eccellenze del made in Italy vitivinicolo più riconosciute e apprezzate a livello mondiale. Alla vigilia della presentazione del nuovo regolamento europeo sulle indicazioni geografiche, abbiamo la conferma di come il sistema di protezione europeo funzioni. Abbiamo stoppato infatti un chiaro tentativo di usurpazione commerciale da parte del marchio bulgaro Bolgaré, chiaramente evocativo dei vini Doc Bolgheri, ma che nulla ha a che fare con quelli che sono considerati tra i migliori vini al mondo”.