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Scenari

Vicenda Asti Secco, Zaia: “Inutile provocazione”. Zanette: “Rimangono dei dubbi”

10 Marzo 2017
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(Stefano Zanette e Luca Zaia)

“Riteniamo che il parere espresso dal Comitato nazionale vini vada nella direzione da noi auspicata”.

Lo ha detto Stefano Zanette, presidente del consorzio Prosecco Doc. “Permangono, a nostro avviso, dei margini di interpretazione che, se chiariti, avrebbero potuto evitare a priori eventuali contenziosi in sede giudiziaria circa l'uso evocativo del termine “secco” che comunque, a quanto ci è dato a sapere, non dovrebbe comparire sul nuovo disciplinare dell’Asti Docg. Appare evidente che, così stando le cose, il tutto verrà lasciato alla correttezza degli imbottigliatori astigiani”.

Più duro il presidente del Veneto, Luca Zaia, da sempre sostenitore delle bollicine “made in Valdobbiadene”: “Con tutti i nomi e tutte le soluzioni verbali che si potevano trovare, ritengo che aver scelto la denominazione “Asti Secco” sia un danno. Prima di tutto a loro. L'assonanza, la vicinanza fonetica al Prosecco rischia di diventare un boomerang. L'Asti è un prodotto di grande potenziale, se ben gestito, che ho sempre difeso da ministro. Anzi, ho sempre nutrito un rapporto di grande simpatia e di stima per i produttori piemontesi.”La coesistenza tra diversi prodotti sarà possibile perché l'Asti (come il Prosecco) ha un suo target di mercato ben definito. Ma a mio giudizio questa scelta è una inutile provocazione”.

C.d.G.