(Ernesto Abbona, Maurizio Danese, Giovanni Mantovani, Angelo Gaja e Matilde Poggi)
di Michele Pizzillo, Milano
Il Vinitaly è il Vinitaly, è incontestabile. Non si può non essere presenti. E, la governance di Fiera Verona cavalca l’onda positiva con sostanziosi investimenti per rendere sempre più efficiente la struttura fieristica, i servizi, l’innovazione, nuove idee, i collegamenti stradali e ferroviari.
Questo è emerso dal consueto incontro con i produttori – e, qualche giornalista infiltrato, ha scherzato il direttore generale di Verona Fiere, Giovanni Mantovani – che ogni anno Vinitaly organizza a Milano. Così il presidente Maurizio Danese ha fatto un excursus sulla trasformazione di Verona Fiere in società per azioni e quindi decisamente avviato verso una gestione di tipo privatistico e Mantovani ha rivelato le nuove iniziative – tutte mirate in favore di espositori e visitatori – che saranno fruibili con l’edizione 2020 di Vinitaly. Andiamo per ordine. Il presidente Danese ha parlato di una visione del futuro che per la realizzazione ha già richiesto investimenti per 105 milioni di euro. E, sottolinea “il fatto stesso che negli ultimi 5 anni Vinitaly ha visto immutati il 95% dei suoi espositori, un’alta fedeltà, unica nel panorama fieristico internazionale, rappresenta il miglior biglietto da visita per una manifestazione che non cambia i propri protagonisti ma punta a renderli sempre più smart e globali”. D’altronde, commenta un espositore presente all’incontro, “per il vino ci sono solo il Vinitaly e Prowein; una volta tutti cercavano uno spazio a Vinoexpo a Bordeaux, ormai ei fu”.
(Giovanni Mantovani e Maurizio Danese – ph Ennevi VeronaFiere)
Archiviata l’ultima edizione con un gradimento così alto – accertato da una rilevazione indipendente -, si potrebbe continuare su questa strada. “E no, cari amici, non abbiamo nessuna intenzione di goderci solo questi riconoscimenti perché vogliamo fare sempre di più – ha esordito Mantovani -. E, vi dico che il prossimo Vinitaly (dal 19 al 22 aprile) proseguirà nello sviluppo delle proprie direttrici – digitale, globale, educativa – aggiungendo nuove caselle a un mosaico che anche nel 2020 supererà se stesso. Lo faremo nella consapevolezza di poter contribuire alla crescita del business anche con nuove forme di linguaggio e di racconto multitarget. E, aggiungo, che Vinitaly sarà inoltre sempre più incubatore di tendenze attraverso la rappresentazione fisica e virtuale dei trend emergenti nel panorama del vino made in Italy”. Da qui la crescita prevista per la 54^ edizione della manifestazione veronese dell’area Organic hall, l’ingresso degli Orange wine, la crescita della presenza di nuovi produttori esteri, quelli operanti nelle aree più vicine all’Italia come Centro ed Est Europa e i Balcani, ma anche il nuovo spazio curato da Ian D’Agata Micromega wine, dedicato ad aziende con piccole produzioni a varietà indigena ad alto tasso qualitativo. Ad attraversare trasversalmente le tendenze del vino penserà poi anche la tecnologia, con l’indicizzazione di tutti i dati anche con tecniche ugc (user generated content) della Vinitaly directory, per effettuare percorsi tematici attraverso un’app a portata di smartphone, il device più utilizzato per le info dagli operatori in fiera (60% dei casi). A questo punto vanno segnalati due progetti annunciati da Mantovani. E, cioè, il Vinitaly sempre più impegnato nella diffusione della cultura del vino e il Vinitaly incubatore di tendenze. Nel primo caso sarà fondamentale il ruolo del nuovo portale che sarà attivo a breve e importante per rafforzare il brand Vinitaly, diventando anche punto di riferimento di una futura community della fiera di Verona. Nel secondo caso oltre a farsi promotore di indagini per monitorare produzioni, consumi, preferenze, della community del vino, Vinitaly penserà anche a sostenere tutti quei progetti che potrebbero essere utili per la crescita del settore viticolo ed enologico a livello globale.
(ph Ennevi VeronaFiere)
Confermata anche l’Enoteca bio e Vinitaly Design, mentre ulteriori novità arriveranno da Enolitech, che grazie all’interlocuzione con le imprese è stato definito un percorso strutturato di presenza anche alle principali iniziative estere di Vinitaly, oltre a un prologo contenutistico previsto a Fieragricola. Sul fronte commerciale, per il 2020 si annuncia infine un nuovo record dopo i primati registrati lo scorso anno (4.692 espositori in oltre 100mila mq netti e 33mila buyer esteri). Il punto più esaustivo sulla partecipazione, anche estera, sarà fatto al prossimo a wine2wine a Verona il 25 e 26 novembre. Al business forum targato Vinitaly, focus sulla sostenibilità sociale e sui mercati della domanda, su blockchain e innovazione digitale, ma anche l’annuncio di Wine Spectator dei 100 produttori italiani protagonisti a OperaWine 2020.
(ph Ennevi VeronaFiere)
Vinitaly, poi, punta sulle sue nuove manifestazioni fieristiche internazionali, oltre che sulle diverse tappe estere in programma nel 2020. Obiettivo, crescere ancora con Wine South America, che ha visto la sua ultima edizione chiudere in aumento del 30% dei partecipanti internazionali, con più di 300 aziende espositrici da tredici Paesi e 6.600 operatori professionali da 21 nazioni. In Asia è già notevole l’interesse dimostrato per l’esordio di Wine to Asia a Shenzhen (9-11 novembre del prossimo anno), considerata la Silicon Valley della Cina – nonché dotato del più grande centro espositivo del mondo – e piazza strategica per il business del vino, con il 30% degli importatori totali cinesi. Qui, per il lancio del nuovo salone realizzato in partnership con il socio cinese Pacco Communication Group, Veronafiere prevede la presenza di 400 espositori su una superficie di 40 mila mq lordi: non tutte le aziende, comunque, possono vincere la scommessa cinese. L’evento b2b si configura fin da subito con un respiro internazionale, con una presenza di aziende italiane, europee ma anche dalla Cina e dal Nuovo Mondo. E con la partecipazione delle principali imprese delle tecnologie protagoniste a Enolitech. Complessivamente, il viaggio attorno al mondo del Food & Wine di Veronafiere nel 2020 sarà lungo oltre 113 mila chilometri (e ritorno). Stati Uniti, Russia, Cina, Brasile, Hong Kong, Thailandia, Olanda, Canada, Polonia, Germania, Messico, Regno Unito sono le tappe in calendario.
Sostegno per il Vinitaly sono arrivate con gli interventi di Matilde Poggi di Fivi, Umberto Pasqua in rappresentanza di Federvini, del presidente di Unione Italiana Vini Ernesto Abbona, di Angelo Gaja, di Andrea Illy e di Attilio Scienza che ha sollecitato interventi per incentivare la formazione perché “non riusciamo, ancora, a trasformare in valore quello che abbiamo”.