Giovanni Mantovani dg di VeronaFiere e Gianni Bruno brand manager Vinitaly
Entro fine anno, al massimo entro marzo 2017, VeronaFiere diventerà una Società per Azioni.
Lo aveva anticipato il blog “TerraNostra” e la notizia, che prima era solo un “sentito dire”, ora trova conferma anche all'interno degli ambienti di VeronaFiere. Tanto che lo stesso Cda, incassato l’assenso della giunta regionale del Veneto al Piano di riordino dell’ente redatto dal presidente Maurizio Danese e dal direttore generale Giovanni Mantovani, ha fissato per il 29 novembre l’assemblea dei soci per il via libero definitivo alla Spa. Probabilmente, tra i punti all'ordine del giorno, si parlerà anche dell'ingresso in Borsa Valori, cosa già fatta per Fiera Milano. Quel che è certo è che la trasformazione in Spa costituisce per VeronaFiere un passaggio epocale di assoluta importanza, anticipatore di iniziative industriali strategiche destinate a rafforzare l’ambito operativo dell’ente. Già oggi l’azienda è seconda per fatturato: 75,6 milioni di euro nel 2015, con il consolidato a 89,5 milioni e comprendente i valori relativi a partecipazioni e controllate (Piemmeti Spa, VeronaFiere do Brasil, VeronaFiere Servizi, Médinit Srl).
Fondata nel 1898 come Fiera dell’Agricoltura e dei Cavalli, oggi VeronaFiere dispone di un ricco quanto diversificato portafogli di eventi specializzati sia in ambito agroalimentare (Fiera Agricola, Fieracavalli, VinItaly & Sol) sia in altri ambiti produttivi e di servizi (Fiera del Marmo, Macchine movimento terra, edilizia, costruzioni, trasporti, automotive, arredamento, sport & turismo e formazione universitaria). Non meno importante è la campagna di globalizzazione dei propri brand, facilitata da accordi di collaborazione con istituzioni e partner internazionali, sicché oggi VeronaFiere è forte in casa e dispone di ottime entrature in diversi altri Paesi del mondo, dalle Americhe all’Asia.
C.d.G.