Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Vendite di vino nel mercato interno, dati positivi. E le cantine diventano sempre più social

11 Agosto 2015
cantina_generico cantina_generico

Dopo un periodo di decremento e di stallo dei consumi nazionali di vino, nei primi quattro mesi del 2015 la situazione sembra essere virata verso il positivo. Il dato emerge dalle risposte delle oltre 400 aziende intervistate tra maggio e giugno da wine2wine, l'Osservatorio di Vinitaly, con più di un terzo di loro (36,5%) che ha dichiarato un aumento del fatturato sul mercato interno, anche di oltre il 16% (per il 10,4% del totale).

Le aziende intervistate, distribuite in modo uniforme su tutto il territorio nazionale (17,5% Nord-Ovest, 35,4% Nord-Est, 31,7% Centro, 15,4% Sud e Isole) e tutte già espositrici di Vinitaly o partecipanti alla prima edizione di wine2wine nel dicembre 2015, vedono la vendita diretta in cantina come un'attività importante per farsi conoscere e per fidelizzare vecchi e nuovi clienti.

La soddisfazione è particolarmente diffusa tra le cantine con produzioni comprese tra 100.000 e 1 milione di bottiglie (67,6%) e fatturati superiori ai 2 milioni di euro, ma in generale questo canale di vendita dà risultati positivi anche per le aziende con produzioni e fatturati più limitati.

Se il primo quadrimestre di quest'anno è già stato buono, è prevedibile che l'estate porti ancora maggiori soddisfazioni alle cantine italiane, grazie al turismo del vino, sempre più praticato da enoappassionati provenienti da tutto il mondo. Si tratta di 3-5 milioni di persone l'anno e di un giro di affari di 4-5 miliardi di euro.

La sfida è fidelizzare chi entra nelle cantine italiane, mantenere il contatto facendolo diventare a sua volta un motore di promozione del vino dell’Italia.

Il grande alleato in questa sfida è internet, che se utilizzato con i giusti strumenti diventa spazio senza confini. La scelta è ampia: Facebook, Twitter, Google Plus se si vuole un contatto più interattivo, fatto di commenti da stimolare e a cui rispondere, mentre un blog permette di creare contenuti per intercettare le ricerche in rete degli enoappassionati.

Le foto possono fare la differenza, perché sui social media catturano l'attenzione, oltre ad essere il fulcro della strategia che sta alla base di strumenti come Pinterest e Instagram.

C.d.G.