(Vigneti gelati in Francia)
Una produzione così bassa non si vedeva dalla fine degli anni '50 e inizi degli anni '60.
Lo ha comunicato, dopo i dati forniti da Assoenologi (leggi questo articolo), Oiv, l'organizzazione internazionale della vite e del vino, che ha diffuso i numeri sulla vendemmia dei principali paesi mondiali produttori di vino. La produzione complessiva, dovrebbe attestarsi sui 246,7 milioni di ettolitri con un calo dell'8 per cento rispetto al 2016. I motivi di questo calo? Quello più importante le gelate che hanno colpito gran parte del'Europa ad aprile, “bruciando” i germogli. E poi l'ondata di caldo che ha investito anche il nostro paese, costringendo paesi come l'Italia alla vendemmia più scarsa degli ultimi 70 anni. In Francia non si vedevano numeri così bassi dal 1950. Cali ridotti in Spagna e Germania, mentre gli Stati Uniti alla fine dovrebbero chiudere con un pareggio, visto che gli incendi che hanno devastato la California hanno interessato solo le uve tardive. I cali maggiori per Italia, francia e Spagnam che perderanno rispettivamente il 23%, 19% e 15% rispetto all'anno scorso: in ettolitri, un calo di -39,3 milioni, – 36,7 milioni e -33,5 milioni. E i prezzi, come reagiranno a questo calo di produzione. Storicamente meno vino, significa prezzo delle bottiglie più elevato. E' ancora però troppo presto, almeno stando al parere degli esperti, fare delle previsioni. Il dubbio rimane sulle scorte di magazzino.
C.d.G.