“È una vendemmia complicata quella che stiamo vivendo, ma vedo segnali positivi per chi saprà gestirli. Il processo di aggregazione delle imprese vitivinicole del nostro paese si sta rivelando utile a garantire la capacità di tenuta del sistema”. Questo il commento di Massimo Romani Ad di Argea, il primo gruppo italiano del vino, sui dati di previsione vendemmiali diffusi da Uiv, Assoenologi e Ismea. “La qualità delle uve nei territori dove operiamo, come ci riferiscono i nostri conferitori e i nostri tecnici – continua Romani – è buona e questa è una prima notizia positiva, non scontata soprattutto quest’anno. Così come il calo produttivo nazionale del 12%, è una opportunità preziosa per il Paese perché offrirà la possibilità alla filiera di lavorare di più e meglio sull’incremento di valore delle produzioni”.
Certamente questa vendemmia rappresenta un’incognita per i viticoltori che avranno meno prodotto da vendere, ma qui entrano in gioco le imprese che devono assumere un atteggiamento responsabile salvaguardando la sostenibilità a monte e garantendo l’equilibrio dei prezzi a valle, mantenendo in equilibrio il valore lungo tutta la filiera e di conseguenza salvaguardando il tessuto socioeconomico dei territori vitivinicoli. “Il processo di aggregazione delle imprese cui stiamo assistendo in questi anni in Italia permette di garantire al sistema la capacità di tenuta anche in momenti complicati e questa vendemmia ne è un esempio – conclude Romani – Noi come Argea siamo impegnati direttamente nei territori dove operiamo per garantire la qualità dei prodotti e la crescita del valore nella filiera anche attraverso strategie di ampio perimetro che ci consentono di mantenere il posizionamento dei vini italiani nel mondo”.