Nel nostro paese inizia la vendemmia più precoce dell'ultimo decennio. Produzione in calo un po' ovunque, ma il primo posto della classifica dei volumi sarà mantenuto anche quest'anno davanti a Francia e Spagna
Al via la vendemmia in Italia che si prevede nel 2017 con una produzione complessivamente in calo tra il 10 e il 15% rispetto ai 51,6 milioni di ettolitri dello scorso anno.
E' quanto stima la Coldiretti in occasione dell'inizio della raccolta delle uve nel sottolineare che la vendemmia del 2017 per effetto del caldo e della siccità si classifica come la più precoce dell'ultimo decennio con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno. A determinare il calo della produzione è stato il bizzarro andamento climatico con un inverno asciutto e più mite, un precoce germogliamento della vite che ha favorito danni da gelate tardive ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate. Molto dipenderà dai mesi di agosto e settembre ma le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità, in particolare per i vigneti che hanno subito meno le carenze idriche o dove gli agricoltori sono riusciti ad intervenire con irrigazioni di soccorso. Lo stato fitosanitario si presenta complessivamente buono, il clima asciutto non ha favorito lo sviluppo di fitopatie e la gradazione zuccherina sarà in media più elevata.
In Italia la vendemmia parte tradizionalmente con le uve pinot e chardonnay in un percorso che proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello. Le stime della Coldiretti dunque saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dall'andamento climatico delle settimane precedenti la raccolta. L'anticipo di raccolta riguarda praticamente tutte le principali etichette ma la situazione produttiva è variegata lungo la Penisola con un calo del 30% in Franciacorta mentre a causa della lunga siccità la produzione del Chianti e di altre denominazioni toscane potrebbe registrare un calo della produzione del 20-30% mentre la qualità del vino “sarà sempre all'altezza, ma un leggero calo di raccolta in una annata ottima si stima anche per il Primitivo di Manduria”, carica di grado zuccherino, rispetto al 2016.
Dal punto di vista quantitativo l'Italia conquisterà quest'anno il primato produttivo rispetto alla Francia dove le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive. E non va meglio neanche in Spagna dove a ridurre la produzione oltre ad alcune zone colpite dalle gelate tardive è la siccità che sta mettendo a dura prova i viticoltori.
C.d.G.