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Scenari

Vastedda del Belice Dop, crollano le vendite. “Compriamola, salviamo un pezzo di Sicilia”

22 Febbraio 2021
Vastedda Vastedda

Locali chiusi o riaperti a metà. Pizzerie che vanno avanti con l’asporto e ristoranti che non aprono da mesi. E crollano le vendite di Vastedda del Belice, importante formaggio siciliano unico nel suo genere.

Meno venti per cento le vendite nel 2020 rispetto all’anno precedente, tanto che il presidente del consorzio Massimo Todaro lancia un appello rivolto ai siciliani attraverso Cronache di Gusto: “Compriamo la Vastedda del Belice, salviamo cosi un piccolo pezzo di Sicilia produttiva”. Cosa è successo? Perché questo calo così consistente nelle vendite? La ragione è molto semplice e la spiega lo stesso Todaro, che è presidente del consorzio da un bel po’ di anni ed è anche docente universitario a Palermo. “Fin dall’inizio, da quando abbiamo ottenuto la Dop, ovvero nel 2010, abbiamo scommesso subito sul canale horeca, perché ristoranti e soprattutto pizzerie hanno apprezzato questo formaggio a pasta filata che si presta a tanti usi in cucina ed è anche un ottimo condimento per pizze di qualità. A tal punto che oggi il settanta per cento delle vendite di Vastedda è concentrato tra ristoranti e pizzerie, il resto va ai consumatori finali attraverso supermercati di qualità e negozi di gastronomia. Pertanto – aggiunge Todaro – con i locali chiusi o riaperti solo parzialmente sono crollate le richieste del nostro formaggio. Noi ci auguriamo il ritorno ai locali tutti aperti in breve tempo. Ma intanto mi auguro che i siciliani possano acquistarlo per consumarlo e colmare anche in parte quel crollo di vendite che ci sta penalizzando. Chi lo conosce sa che è un formaggio che può accompagnare benissimo i nostri pasti. La Vastedda del Belice rappresenta un piccolo esempio produttivo che tiene in piedi l’economia di un piccolo territorio”, conclude il presidente del Consorzio.

Qualche numero per spiegare meglio di cosa stiamo parlando. La Vastedda del Belice è un formaggio a pasta filata ottenuto con latte ovino crudo. Unico nel suo genere in Europa. Il latte è quello della razza ovina Valle del Belice. Una ventina di anni fa è diventato un presidio Slow Food proprio per la sua diversità e il legame storico con il territorio. Nel 2010 i produttori ottengono la Dop. Il prezzo medio di vendita dei produttori è da dieci anni poco al di sotto dei 10 euro al chilo, un prezzo che ancora oggi è ritenuto remunerativo. Prima dell’arrivo della Dop si vendeva almeno un trenta per cento in meno. Nel 2010 se ne sono prodotte 112 quintali, nel 2019 ben 305 quintali. Una crescita significativa che ha visto una battuta d’arresto solo nel 2020 a causa di quanto abbiamo già scritto. Ed infatti l’anno scorso si sono prodotti 247 quintali di Vastedda. I soci produttori di questa Dop sono sette sparsi fra le province di Palermo, Trapani ed Agrigento. Un formaggio che rappresenta con orgoglio la ricca biodiversità della Sicilia.

C.d.G.