A distanza di sei anni dalla “nascita” della Denominazione di Origine Protetta “Valpolicella Ripasso”, la filiera avvia un restyling della denominazione veneta per identificare in modo preciso e puntuale “lo stile del Ripasso”.
Il suo nome cambierà in Valpolicella Superiore Ripasso a sottolineare la riqualificazione apportata dalle modifiche nel segno di una qualità che parte dal vigneto e si consolida in cantina con la migliore definizione delle tecniche di produzione escludendo il “doppio ripasso” e il “taglio”. Ad annunciare le modifiche al disciplinare è il Consorzio di tutela dei vini Valpolicella, dopo l'approvazione dell'assemblea straordinaria oggi a Verona. Un passaggio “cruciale”, sottolinea il Consorzio, e dovuto per il vino della Valpolicella che è diventato il primo vino della Valpolicella in volume – 210 mila ettolitri nel 2015, contro i quasi 15 mila del Valpolicella e i 10 mila circa dell'Amarone, per una variazione nell'ultimo quinquennio, rispettivamente, del 46,7%, del -15,9% e del +8,1% – ed è il secondo in valore dopo l'Amarone.
“Il Valpolicella Ripasso – sottolinea Christian Marchesini, presidente del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella – è un motore importante per la Denominazione, sia sotto il profilo commerciale sia nel più delicato ambito degli equilibri produttivi delle Dop Valpolicella. Con circa 26 milioni di bottiglie all'anno e un ottimo rapporto qualità/prezzo, rappresenta il driver degli altri vini in molti mercati dove l'Amarone resta il prodotto di lusso per le occasioni speciali”.
Nel dettaglio, l'operazione di ripasso verrà definita dal nuovo disciplinare come “rifermentazione in un'unica soluzione”, sgombrando il campo da equivoci circa il “doppio ripasso”, pratica che si è erroneamente diffusa. Le vinacce utilizzate dovranno includere una frazione liquida di vino atto a divenire Amarone o Recioto compresa tra il 10% e il 15% rispetto al totale di vino Valpolicella da ripassare. Una precisazione molto importante perché esclude chiaramente il “taglio”, cioè l'utilizzo nel ripasso di vino finito declassato. Le vinacce dovranno avere un residuo zuccherino minimo di almeno 10 g/L e l'operazione di ripasso dovrà avere una durata minima di tre giorni.
C.d.G.