Un'uva di ottima qualità e una vendemmia senza eccessi produttivi, ma anche un mercato 2019 che promette bene per i vini della Valpolicella, specie per Ripasso e Amarone.
È il verdetto emerso a Valpolitech in cantina, la rassegna sui macchinari enologici green organizzata a Nesente (Verona) dal Consorzio tutela vini Valpolicella, sulla prima denominazione rossa del Veneto, che sembra inoltre soffrire meno sul fronte dei prezzi rispetto ai ribassi registrati dalle altre grandi Doc rossiste italiane. Lo stato dell'arte che emerge è sostanzialmente positivo a partire dal ritorno alla normalità di una vendemmia prevista per metà settembre con volumi ridotti del 7-8% anche per effetto delle recenti misure contenitive (leggi questo articolo>). Scendono i volumi rispetto all'iper-produzione 2018, ma sale il mercato: “Stiamo registrando una crescita significativa del prodotto imbottigliato ha detto il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Andrea Sartori -, che per esperienza è parametro attendibile sulle vendite. Quest'anno gli incrementi per Amarone e Ripasso si attestano rispettivamente attorno al 7% e all'8%. Un buon segno ma non basta. La partita si gioca anche sul prezzo quindi non bisogna abbassare la guardia, sia in sede consortile che nelle trattative private. La qualità si paga”.
“Specie in periodi complessi come questo è necessario adeguare misure per la corretta gestione del territorio e della sua economia – ha aggiunto il direttore del Consorzio, Olga Bussinello – Le modifiche al disciplinare e le misure temporanee adottate per salvaguardare il mercato lungo tutta la filiera (riduzione delle rese, della cernita e blocco impianti) vanno in questa direzione. Stiamo lavorando per prevenire il mercato e le sue distorsioni ma anche per assecondare la svolta green del nostro vino, con un aumento del 40% di aziende conformi al protocollo Rrr (Riduci, Rispetta, Risparmia) nell'ultimo anno”.
Dalla prossima vendemmia – presentata dall'agronomo Renzo Caobelli, – il Consorzio si aspetta un prodotto con caratteristiche migliori rispetto alle precedenti, soprattutto grazie a tenori ottimali di zuccheri, buone acidità – che favoriranno la longevità – e percentuali notevoli di antociani (le sostanze responsabili del colore rosso dell'acino), superiori alle medie dell'anno scorso. Anche l'andamento fitosanitario non ha evidenziato particolari problemi, per via della corretta gestione degli agenti patogeni. Si registra, infine, solo un lieve ritardo nell'inizio della raccolta, riallineandosi così con la media storica.
C.d.G.