Valerio Capriotti non è più il sommelier del Duomo di Ragusa, il locale bistellato di Ciccio Sultano.
Motivazioni familiari spingono Capriotti a tornare a Roma. Trentacinque anni, romano del rione Prati ed esperienze di lavoro Al Ceppo e da Uno e Bino, il sommelier sta per interrompere così il suo rapporto con la Sicilia. Per tutto il periodo estivo resterà infatti ancora sull'Isola per una serie di consulenze in alcuni ristoranti tra Catania e Noto. Dice Capriotti: “Poi da settembre torno a Roma e lì mi dedicherò ai corsi professionali che organizziamo con Noi di Sala, l'associazione che mira a qualificare il lavoro di sommelier e di chi sta tra la cucina e il cliente. Senza tralasciare del tutto i ristoranti, soprattutto nella fascia oraria del pranzo dove svolgerò sempre il mio lavoro”. Delegato in Sicilia per Noi di Sala, grande passione per vini non convenzionali, Capriotti ha vinto l'anno scorso il premio Sommelier dell'anno con Identità Golose e quest'anno, assieme al team del Duomo capitanato da Gabriella Cicero (alter ego di Ciccio Sultano nella gestione del ristorante), quello di Miglior servizio di Sala del Gambero Rosso.
“In Sicilia sono stato molto bene. E se c'è un desiderio per quest'Isola riguarda la possibilità che si scrolli di dosso inutili luoghi comuni. Ed anche un po' di diffidenza tra i siciliani stessi. Se chiami dalla Sicilia a un produttore di vino siciliano quest'ultimo ci sta dieci secondi in più per risponderti…E poi che dire? Materia prima eccellente. Vini, carne, pesce, formaggi…uno stato indipendente. Ma la Sicilia puó meritare di più”.
C.d.G.