Si allontana il sogno Unesco per le colline dell'Unesco. Con una nota ufficiale, la Regione Veneto, riportata da Amerigo Restucci, la voce autorevole del comitato promotore della candidatura ha annunciato la prima bocciatura.
“Come previsto, l’esito non è positivo non certo per motivi ambientali, ma perché l’organo tecnico di valutazione ritiene che il territorio veneto non sia unico nel suo genere”. In pratica per i commissari del'Unesco le colline coltivate a vigneto non avrebbero quel di più che giustifica la tutela in quanto patrimonio dell’umanità, sono un paesaggio “compromesso” che ha in parte perso, anche per l’avanzare delle vigne, la sua fisionomia originaria, la sua storia. Secondo la commissione, “il paesaggio del Prosecco come esiste oggi non può essere facilmente ricollegato alla configurazione di vigneti e metodi produttivi in essere dal 18esimo secolo o precedenti”. Ma Restucci non si arrende. “Al di là dell’esito – gli stessi valutatori sottolineano le bellezze del nostro territorio, la capacità gestionale, la storicità di una terra di cui, nel giudizio di valutazione, si sottolinea il valore mondiale”.
“E' proprio facendo leva su questi pregi – continua Restucci – che lavoreremo nei prossimi giorni per arrivare a un giudizio finale positivo”. La valutazione conclusiva è affidata al comitato del patrimonio che è un organo politico eletto dagli Stati membri della Convenzione del 1972 e che può accogliere, modificare o integrare la raccomandazione tecnica. Il comitato si riunirà in Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio, tra un mese e mezzo. Attorno al tavolo in cui si discuterà anche delle colline del Prosecco siederanno 21 Paesi in rappresentanza di tutte le aree geografiche del mondo. A decidere saranno Angola, Australia, Azerbaijan, Bahrain, Bosnia e Herzegovina, Brasile, Burkina Faso, Cina, Cuba, Guatemala, Indonesia, Kuwait, Kyrgyzstan, Norvegia, Saint Kitts and Nevis, Spagna, Tanzania, Tunisia, Uganda, Ungheria, Zimbabwe. “Da qui a fine giugno – assicura Restucci – proseguiremo nel nostro lavoro per esaltare gli aspetti positivi indicati nel dossier e dimostrare ai membri del comitato dell’Unesco che il territorio veneto non è solo bello, ma è anche unico al mondo”.
C.d.G.