Un miliardo di litri di vino prodotto in Europa potrebbe scomparire a causa della mancanza di stoccaggio.
L’allarme è stato lanciato dall’eurodeputato Eric Andrieu che ha spiegato che tutto questo vino in ecccesso potrebbe sparire dal mercato a causa della chiusura di bar, ristoranti e negozi in tutto il continente e una caduta delle esportazioni, che ha portato a un surplus di prodotto che non si riesce a conservare. Per questo Andrieu ha invitato la Commissione europea ad intervenire, affermando che la situazione potrebbe avere “gravi ripercussioni” sull’occupazione, in particolare tra le piccole imprese. Il Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev) ha fatto sapere che i produttori di vino in molti paesi europei hanno segnalato sfide logistiche e un calo delle vendite. A causa delle ulteriori misure di sicurezza e di salute richieste, gli impianti di produzione funzionano a velocità più basse e alcuni hanno chiuso del tutto. Jean-Marie Barillère, presidente di Ceev, ha dichiarato: “Con il canale Horeca chiuso quasi ovunque, stimiamo che un 30% in volume e il 50% in valore del mercato del vino dell’Unione europea sia bloccato. Inoltre le vendite sono diminuite nuovamente nei supermercati alla fine del mese, rafforzando la tendenza negativa del mercato del vino. Dobbiamo tutti comprendere che ciò che stiamo affrontando non è una crisi a breve termine. Ci vorrà del tempo e richiederà investimenti per recuperare i mercati del vino”.
Il Ceev ha messo insieme un piano di emergenza chiamato “Covid-19 Wine Package”, che include misure per rafforzare le finanze dell’azienda, nonché per recuperare e ricostruire il mercato. Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale della Ceev, ha dichiarato: “Come prima misura, sarà fondamentale che la Commissione autorizzi un congelamento delle risorse economiche non utilizzate nell’ambito dei programmi nazionali di sostegno al vino per l’esercizio 2019/2020 al fine di tenerli disponibili per gli Stati membri fino all’esercizio finanziario 2022/2023 per aiutare il settore a riprendersi. Per sostenere il recupero dei mercati del vino, chiediamo ulteriore flessibilità per i programmi promozionali, un’Iva ridotta temporanea per i prodotti vitivinicoli e l’adozione di un quadro moderno per la vendita a distanza. Per rivitalizzare il settore, sono necessarie modifiche legali per dare energia alla categoria dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e alla creazione delle categorie di vini analcolici e a basso contenuto di alcol. È fondamentale che il settore vitivinicolo si riprenda sui mercati di esportazione. Per questo, sono necessari una rapida risoluzione della controversia commerciale con gli Stati Uniti e ulteriori sforzi per ottenere l’accesso ad altri mercati”. La distillazione di crisi, secondo il Ceev va fatta “solo se necessario”. Anche se a inizio mese, Andrieu aveva dichiarato che era “imperativo” che il vino in eccesso fosse distillato piuttosto che perso. “La distillazione è un’alternativa, sicuramente meno remunerativa rispetto alla vendita di vino – dice Andrieu – ma che consentirà ai viticoltori di cavarsela e di poter anche raccogliere nel 2020. Inoltre, l’alcol prodotto può essere utilizzato in molti settori, ad esempio per la fabbricazione di gel idroalcolico”.
C.d.G.