di Giorgio Vaiana
C’è un Catarratto siciliano tra i vini premiati al prestigioso concorso internazionale tedesco Frankfurt International Trophy.
I riconscimenti sono stati divulgati qualche giorno fa. Si tratta di Esperides Catarratto Igt Terre Siciliane Blanc 2017 della cantina Di Bella che si trova in contrada Feotto nel comune di San Giuseppe Jato in provincia di Palermo. “La medaglia non è solo mia – dice Sebastiano Di Bella, titolare della cantina – ma è un riconoscimento per tutti i produttori che, come me, credono in questo vitigno che ha tantissime prospettive di crescita e di successo”. La scommessa di Di Bella con il Catarratto è iniziata qualche anno fa “ed adesso cominciamo a raccogliere i frutti di quelle scommesse, di tanti sacrifici – dice – Abbiamo vinto con un Catarratto invecchiato 5 anni. E vi dico una cosa: l’anno prossimo invierò al concorso lo stesso vino. Per dimostrare che in Sicilia si possono fare vini da lungo invecchiamento. E non è una cosa campata in aria. Ma una cosa accertata da una giuria di un concorso prestigioso come quello tedesco”.
L’amore per il Catarratto per Di Bella è nato poco alla volta: “Abbiamo fatto tantissime prove nei vigneti che si trovano tra i 400 e i 650 metri sul livello del mare, sperimentando le reazioni delle uve con le varie tipologie dei suoli – dice Di Bella – insomma stiamo conoscendo sempre meglio quest’uva. Nel 2019 abbiamo fatto il primo Catarratto con un passaggio in legno, mentre lo scorso anno un macerato. Stiamo facendo tante prove, sia da soli che in collaborazione con l’università di Palermo e siamo sempre pià convinti che il Catarratto sia un’uva molto versatile ed in grado di spingersi molto in là nel tempo. Quanto? Su otto anni ci metto le mani sul fuoco. Ma dico anche dieci”. Esperides 2017 aveva sorpreso anche molte persone a cui era stato fatto assaggiare nel corso del Vinitaly: “Chi lo ha provato è rimasto molto sorpreso”, dice Di Bella. Che poi si rivolge virtualmente ai colleghi produttori siciliani: “L’ho fatto io, ci possono riuscire tutti – dice – Credo che debbano essere di più i produttori a puntare su quest’uva, che da grandi vini. Per questo il premio tedesco è un riconoscimento che va alla Sicilia e a questi territori. Dobbiamo dimostrare che la Sicilia non è solo Grillo e Nero d’Avola. E, tra l’altro, il Catarratto è l’uva più coltivata nell’Isola, con ben 30 mila ettari di vigneti”. In questo momento Di Bella, che possiede 12 ettari di proprietà più un’altra manciata in collaborazione, produce circa 400 quintali di Catarratto: “Poca roba – dice Di Bella – è vero. Ma noi siamo una piccola cantina e vogliamo rimanere tali. Il Catarratto, dal mio punto di vista, non ha rischi. Anzi solo opportunità perché è un’uva che ha due caratteristiche: la prima è che in Sicilia ce n’è davvero in abbondanza. La seconda è che è poco conosciuta all’estero. E quindi possiamo presentare al mondo una Sicilia nuova”.