Hanno sfidato il proprio disagio psichico o socio-economico facendosi artefici e gestori di un’azienda agricola virtuale in tutte le sue fasi. Hanno imparato come creare un orto biologico e sostenibile, come sviluppare il marketing dei prodotti, come gestire un punto vendita fisico oppure online, e con queste competenze puntano lo sguardo verso il reinserimento nel mercato del lavoro, per alcuni già prospettiva concreta. È il bilancio dell’esperienza vissuta dalle 22 persone in condizione di vulnerabilità che hanno preso parte a “EduSOStain, opportunità è inclusione”, progetto realizzato dalla rete dei produttori vitivinicoli siciliani attraverso la fondazione SOStain Sicilia, in collaborazione con le associazioni Itaca e Yolk e con un contributo della fondazione Allianz Umana Mente.
EduSOStain, che si è svolto nell’arco di un anno, ha unito alla sensibilizzazione su sostenibilità e consumo consapevole l’obiettivo di offrire a soggetti svantaggiati conoscenze multidisciplinari spendibili nel mercato del lavoro in campo agricolo, anche per favorire il loro accesso alle riserve di impego previste dalla normativa nazionale e, più in generale, per supportarli nel raggiungimento di un certo grado di indipendenza economica.
Due i gruppi coinvolti nelle attività, uno comprendente 12 persone con disabilità psichica che seguono percorsi di riabilitazione e un altro formato da 10 ragazzi minorenni in condizioni di fragilità socio-economica. Come insegnanti hanno avuto tecnici e dipendenti di quattro aziende aderenti a SOStain Sicilia, scelti tra responsabili della sostenibilità, agronomi, esperti di marketing e comunicazione, commerciali e addetti all’ospitalità.
Dall’estate 2023 a quella appena conclusa, EduSOStain ha alternato momenti di apprendimento, anche sul campo, e applicazioni pratiche. I 22 partecipanti hanno prima imparato come coltivare prodotti secondo i canoni dell’agricoltura biologica a basso impatto ambientale (quindi non intensiva) e poi realizzato un orto sostenibile nel giardino di villa Adriana. Fave, indivia, cipolle e cavolfiori sono stati nel periodo autunno-inverno, pomodori, zucchine, tenerumi e basilico tra primavera ed estate. Inoltre, grazie allo studio delle tecniche di valorizzazione commerciale e comunicazione del prodotto, i partecipanti hanno imparato a governare l’intero ciclo successivo al raccolto, dalla dimensione gastronomica del semplice autoconsumo alla sperimentazione di strategie di marketing, anche digitale, e alla gestione della vendita, sia attraverso un punto di distribuzione fisico rivolto agli associati che su piattaforma online, curando il caricamento dei prodotti su pagina web e amministrando gli ordini. Un’attività, questa, che potranno adesso portare avanti autonomamente sul loro sito di e-commerce www.seminiamobellezza.it, aperto nell’ambito di un precedente progetto dell’associazione Itaca.
I protagonisti del progetto hanno, fra l’altro, creato il marchio “L’Orto in villa”, utilizzato sia per dare visibilità all’intero progetto che nel packaging di alcune conserve prodotte trasformando le materie prime dell’orto, per esempio pesto e sali aromatizzati al rosmarino per le carni. EduSOStain ha anche dato ai partecipanti la possibilità di svolgere visite formative presso le cantine di aziende aderenti a SOStain Sicilia, dove hanno potuto cimentarsi nell’imbottigliamento del vino e nell’etichettatura. C’è chi, tra i protagonisti di EduSOStain, ha già davanti a sé un percorso lavorativo in cui mettere a frutto le competenze multidisciplinari acquisite. È il caso di Samuel, richiesto con contratto a tempo determinato per supportare da remoto il responsabile comunicazione di una farmacia nella gestione online di pubblicità ed eventi. Ed è il caso di Antonella, che svolgerà un tirocinio formativo retribuito presso una cooperativa dedita alla vendita di prodotti del commercio equo e solidale. O di Paoletta, che ha già avuto un primo colloquio con un’azienda vitivinicola interessata al suo profilo. La fondazione SOStain Sicilia è un’associazione di produttori vitivinicoli siciliani nata con l’obiettivo di orientare verso la sostenibilità ambientale ed economica i modelli di produzione e consumo, attraverso uno specifico disciplinare già condiviso da 43 aziende.