(Oscar Farinetti e Francesco Piparo)
“Sicilò tutti crudi” torna a Eataly Milano Smeraldo, a Milano, come temporary restaurant per tutto il mese di febbraio. Dopo la fortunata esperienza dell’agosto 2017, la Sicilia inedita di Sicilò, il ristorante di Palermo, che libera la tradizione da vecchi cliché, fa capolino a Milano.
“La prima esperienza da Eataly – racconta lo chef Francesco Piparo – è stata positiva; ho portato con me una Sicilia non scontata, insomma quello che non ti aspetti, quel volto gastronomico contemporaneo che percorre la modernità”. Una contemporaneità in cucina che ben si adatta alle nuove abitudini alimentari, soprattutto al Nord. “Oggi si cerca leggerezza e la nostra cucina è leggerezza: cotture veloci, a vapore, brevi e intense, sapori inalterati, con l’ingrediente protagonista, sovrapposto mai trasformato. La cucina di Sicilò è tradizione che non viene stravolta ma liberata, percorrendo i nuovi stili di vita”, conclude.
D’intesa con Oscar Farinetti, patron di Eataly, il temporary restaurant palermitano ha già dato il via alla seconda edizione, creando quel posto giusto dove mangiare del buon pesce fresco cotto al vapore, un piatto vegano oppure una selezione di cereali, dove bere un centrifugato o una birra artigianale. Tutto in un solo ambiente. Punti di forza di Sicilò restano i crudi, una vera e propria passione per lo chef. Sul tavolo non può mancare il suo plateau, una sorta di passeggiata sottacqua, che racchiude gli odori del mare con tartare di tonno, gamberi, scampi, ostriche, polpo scottato.
Il piatto must di Sicilò a Milano? Quello che lo chef chiama Basiluzzo, una tartare di ricciola con ricci di mare capperi, salicornia, agrumi. Ma cattura anche il couscous incocciato a mano con la semola di Castelvetrano, l’antica zuppa marinara alle corte di Federico II, in chiave siciliana con agrumi e pescato del giorno.
“Nella mia cucina amo rievocare l’essenza del mare e della terra siciliana con i suoi giardini profumati. Le materie prime sono protagoniste, contano i tagli del pesce, le cotture, ma gli interventi lasciano inalterata l’essenza di Sicilia, che porta con sé quei profumi unici capaci di suscitare emozioni e di raccontare come nessuno mai può fare”.
F.L.