(Turisti a Roma, in via Condotti)
di Michele Pizzillo
Per catturare altri 15 milioni di turisti e raggiungere quota 100 milioni, la Francia giocherà la carta Leonardo da Vinci. Sfrutterà, infatti, la ricorrenza del 500° anniversario dell’arrivo del genio italiano a Parigi.
Perché il Grande Toscano, secondo i francesi, è una di quelle star capaci di attirare turisti da tutto il mondo. Non è solo Leonardo il testimonial giusto per invogliare a fare un viaggio in qualche paese straniero per ammirare l’Italia. Basta l’esempio di Las Vegas che sembra una piccola fotocopia di località italiane che, oltretutto, sono le più visitate. Perciò, a qualcuno è venuto spontaneo dire che l’Italia è visitabile dappertutto, probabilmente tranne che in Italia. Sembra un paradosso, ma in parte è purtroppo vero. Tutto questo è emerso a Milano, in occasione della presentazione del nuovo polo del turismo incoming in Italia. Si tratta di Destination Italia, un progetto che gli stessi protagonisti non nascondono di considerare un po’ ambizioso, che si propone di valorizzare e vendere all’estero il “prodotto Italia” in modo proattivo, organizzato e integrato, attraverso una star-up di nuova creazione. Soci fondatori della NewCo di diritto italiano sono lastminute.com group, Intesa Sanpaolo e Marco Ficarra. L’istituto bancario lo conosciamo tutti, idem lastminute, solo che non tutti sanno che è il quinto operatore turistico online nel mondo per volume di transato, Ficarra, che sarà l’amministratore delegato della nuova società, ha ricoperto lo stesso ruolo in Venere.com e in Bluvacanze-Cisalpina.
La nuova società conterà su un investimento iniziale in equity di 6 milioni di euro e sarà controllata per il 57% da lastminute, per il 38% da Intesa Sanpaolo e da Ficarra per il 5%. Però è prevista l’apertura del capitale ad eventuali nuovi soci, ad esempio player industriali e del settore italiani e stranieri e partner di sistema capaci di contribuire, ciascuno per le proprie competenze, allo sviluppo del progetto e all’affermazione della mission di business.
Perché il primo gruppo bancario italiano ha deciso di investire in un settore che non è il proprio core business? “Perché siamo convinti che questo settore possa diventare un’ulteriore opportunità di rilancio per la nostra economia – sottolinea Stefano Barrese, responsabile della divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo -. Riteniamo il turismo uno dei settori trainanti del made in Italy e quindi vogliamo proporci come banca partner dello sviluppo delle migliori aziende del settore”.
D’altronde Destination Italia non vuole essere una online travel agency (olta) ma intende posizionarsi come un vero e proprio polo leader del turismo incoming, non solo aggregando l’offerta turistica italiana – oggi molto frammentata e in posizione talvolta subalterna rispetto agli operatori stranieri – ma promuovendola e commercializzandola sui mercati esteri sia direttamente verso i viaggiatori, che indirettamente attraverso operatori esteri come tour operator, agenzie, online travel agency (olta) e partner di sistema. L’obiettivo, insomma, è quello di valorizzare ulteriormente all’estero l’asset chiave del nostro sistema Paese, come appunto il turismo, l’enogastronomia, la moda, moltiplicando le opportunità di viaggi e sviluppando il flusso e lo spending dei visitatori stranieri in Italia.
Ma, all’estero non c’è un immagine uniforme dell’Italia. Parola di esperto e, oltretutto, grande viaggiatore come Fabio Cannavale, fondatore nel 2004 del primo motore di ricerca di voli low-cost Volagratis e oggi ceo di lastminute.com group, azienda quotata alla borsa di Zurigo, visto che le regioni vanno ognuna per conto proprio quando va bene, altrimenti c’è la concorrenza una volta delle provincie adesso di altri enti intermedi. Basterà fare un giro alla Borsa internazionale del turismo in corso a Milano proprio in questi giorni per averne la conferma.
E, allora, cosa fare? La proposta di Ficarra è quella di mettere insieme tutti gli attori coinvolti, nel rispetto dei ruoli e degli interessi dei singoli, e dimostrare di avere la capacità di fare squadra se si vuole attestare che siamo in grado di valorizzare questo grande paese e accompagnarlo all’altezza della sua fama. Perché il trend del turismo è positivo, tant’è vero che sino al 2030 si prevede una crescita della domanda internazionale stabilmente sul 3,3% all’anno, per un totale di 1.8 miliardi milioni di arrivi. Contestualmente si prevede uno spostamento verso nuove mete, diventate sempre più accessibili con il relativo inasprimento della concorrenza, con un aumento del peso delle economia emergenti. Sono dati emersi da una ricerca della direzione studi di Intesa Sanpaolo e illustrati da Fabrizio Guelpa. Evidenziando che uno dei nostri handicap è la ridotta dimensione media delle nostre imprese alberghiere e, quindi, impossibilitate ad intercettare il turista straniero.
A questo punto diventa importante il ruolo che potrà giocare Destination Italia che sarà operativo dalla metà del 2016. Visto che l’obiettivo è quello di aumentare il tasso di crescita attuale degli arrivi internazionali, oggi inferiore a quello dei diretti competitor mondiali e, contestualmente, ad invogliare investimenti per superare la ridotta dimensione delle nostre imprese alberghiere.