Poche settimane fa il World Travel&Tourism Council (Wttc) ha pubblicato dei dati, in collaborazione con Oxford Economics secondo cui l’Italia sarebbe sull’ultimo gradino del podio per valore di turismo in Europa, preceduta da Francia e Germania. A un passo dal nostro Paese ci sarebbe la Spagna, pronta a superarci.
“In realtà – racconta a Cronache di Gusto Magda Antonioli, docente all’Università Bocconi di Milano e vicepresidente della European Travel Commission – questa ricerca tiene in considerazione gli aspetti diretti, indiretti e indotti. Non si parla, quindi, solo di turismo ma anche di altri settori collegati” Si pensi per esempio ad accomodation, trasporti, f&b, attività culturali, sportive e di intrattenimento.
Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) sviluppati in collaborazione con Eurostat, l’Italia è la seconda destinazione per presenze internazionali (e totali) in Europa tra gennaio e dicembre 2023.
“Se guardiamo le proiezioni sul futuro per ciò che riguarda il 2025 partendo da ora siamo secondi. Dal post Covid – ci spiega – l’Italia si è ripresa in modo semplice: è tornata mediamente sotto riguardo il 2019 ma c’è una crescita soprattutto per quanto concerne gli stranieri che sono superiori sia sugli arrivi che sulle presenze”. Stando a questi dati e pensando al cambiamento climatico si può dire che la quota estera in Italia risulta più incisiva nei mesi primaverili e a settembre e ottobre. Durante le vacanze estive i turisti in Italia raggiungono un numero maggiore per quanto riguarda gli interni.