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Scenari

Liantonio (Torrevento): “Bene per noi il 2023 e con Prosit acquisizioni in Friuli e Sicilia”

07 Marzo 2024
Francesco Liantonio, presidente Torrevento Francesco Liantonio, presidente Torrevento

Un fatturato da 20 milioni di euro nel 2023 e una quota export che ne riveste l’80% del totale. Torrevento, azienda vitivinicola della Puglia, è sempre più una realtà consolidata. Fa parte dal 2019 del fondo di investimento Prosit di Private Equity di Quadrivio & Pambianco che controlla 800 ettari di vigneti. Oltre a Torrevento fanno parte del portfolio Cantina di Montalcino, Tenuta di Collalbrigo, Nestore Bosco e Casa Vinicola Caldirola. “Siamo pronti, però, ad acquisire in Friuli Venezia Giulia e in Sicilia”. A dirlo è il presidente di Torrevento, Francesco Liantonio. “Come gruppo abbiamo fatturato 80 milioni di euro ma con le prossime acquisizioni puntiamo ad arrivare a 100 milioni di fatturato”.

Sono passati 111 anni dal sogno di suo nonno, oggi Torrevento vuole rendere la Puglia regina assoluta. I vini sono ottenuti dai vitigni autoctoni pugliesi come Nero di Troia, Bombino Bianco e Nero, Aglianico, Moscato, Primitivo e Negroamaro. Hanno solo un obiettivo: far emergere la territorialità. 

“Oggi – racconta a Cronache di Gusto Liantonio – ci sentiamo realmente gli ambasciatori del vino di un territorio. I nostri numeri sono molto importanti ma abbiamo sempre cercato di mantenere la filosofia che si basa sul rispetto del territorio e delle tradizioni”. 

Torrevento copre 52 Paesi. La punta di diamante è la Germania e in generale i Paesi nordici, oltre ad America del Nord e del Sud e l’Asia. L’azienda nasce in un antico monastero in pietra nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, area naturale protetta istituita nel 2004. Ed è proprio in questo territorio e nei suoi 500 ettari che domina il rapporto imprescindibile tra uomo e ambiente.

Il 2023 per Torrevento si è chiuso con un +15% in volume e in valore anche se dall’azienda tra fine anno e inizio 2024 si sta registrando un calo di consumi dovuto a diversi fattori: “Da un lato – continua Liantonio – c’è un clima geopolitico non in linea con un momento di pace e serenità, l’inflazione porta su i prezzi e si assiste a un minor potere di acquisto. Dall’altro lato c’è una tendenza a un consumo di alcol moderato: oggi si tende a bere meno ma meglio. Io non sono così preoccupato, dobbiamo semplicemente adeguare le nostre aziende e fare una revisione interna rivedendo le politiche comunitarie. Dobbiamo puntare sulla qualità”.

Per Liantonio il comparto vitivinicolo deve guardare con attenzione alle novità, come alle nuove tendenze che si sviluppano, dai no alcol ai low alcol: “Anche le fiere – continua – devono provare a rincorrere i nuovi tempi. Siamo stati a Parigi, adesso andremo a Düsseldorf e poi a Vinitaly. Sono mesi intensi. A queste fiere proveremo a confrontarci tra noi produttori e a riflettere”.

Torrevento sta per cambiare veste grafica con un restyling totale dei prodotti e delle etichette. E poi c’è da affrontare la problematica del cambiamento climatico: “Dobbiamo tutti fare un passo avanti in tal senso. Non dobbiamo avere paura, la vigna è più forte di noi e dobbiamo abituarci, questo lo ripeto tutti i giorni ai dipendenti. Abbiamo introdotto un sistema di potatura più coprente e rispettoso verso la pianta e sostituiamo impianti vecchi con quelli più giovani, provando ad aiutare la pianta a superare gli eventi atmosferici. Facciamo sperimentazione perché questo è ciò che possiamo umanamente fare. L’importante è crederci e non rimanere fermi. Nel bene e nel male”.