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Scenari

Tonno Rosso del Mediterraneo, scatta il divieto di pesca

26 Luglio 2013
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Da oggi, in Italia, non è più possibile pescare Tonno Rosso del Mediterraneo.

Le marinerie del nostro Paese hanno già pescato le quote che sono state loro assegnate. Di conseguenza è scattato lo ‘stop’ alla pesca. Ciò significa che, da oggi in poi, gli esemplari di Tonno Rosso del Mediterraneo presenti nel nostro Paese o sono stati importanti, o sono stati pescati abusivamente.

Il divieto non riguarda solo i pescatori professionisti, ma anche i pescatori sportivi.
A questo punto si pone un problema serio, che il responsabile dell’Agci-Aglital Sicilia (Associazione, generale cooperative italiane-Sezione pesca, agro-industria e agricoltura), Giovanni Basciano, ci segnala: “Quest’anno, come avete scritto proprio voi di Cronache di gusto qualche settimana addietro, il Mediterraneo è particolarmente ricco di esemplari di Tonno Rosso del Mediterraneo. Tanto che, fino ad oggi, è stato praticamente impossibile per le imbarcazioni che pescano il pescespada, non pescare tonni. Fino ad oggi non ci sono stati problemi perché la pesca del Tonno Rosso era consentita. Ma da oggi il problema si pone. Ed è un problema serio”.

Basciano fa riferimento alle imbarcazioni che pescano con il palangaro (un lungo filo dal quale si dipartono i ‘braccioli’ con gli ami). Ebbene, vista la grande quantità di esemplari di Tonno Rosso del Mediterraneo, è praticamente impossibile andare a pescare pescispada senza pescare anche tonni.
“Sia chiaro – ci dice ancora Basciano – che la grande presenza del nostro tonno nel Mediterraneo è un fatto positivo. Significa che quello che è stato fatto per tutelare questa specie ittica ha sortito effetti positivi. Però un problema si pone: non si può certo dire ai nostri pescatori di pescespada: da oggi non potete pescare più, perché se andate a pescare catturare pure i tonni e questo è vietato. Una soluzione va trovata”.
Una soluzione che dovrà per forza di cose coinvolgere il Governo del nostro Paese, l’Unione Europea e l’Iccatt, l’organismo internazionale che si occupa, nel mondo, della salvaguardia delle grandi specie pelagiche. Ed è proprio l’Iccatt a stabilire, ogni anno, le quote di Tonno Rosso del Mediterraneo che ogni Paese può catturare. Quote che, poi, ogni Paese, distribuisce tra le proprie marinerie.

Sempre per la cronaca, nel decreto del Ministero delle politiche Agricole, Alimentari e Forestali c’è scritto che “non sono sanzionabili le catture di Tonno Rosso del Mediterraneo, a condizione che gli esemplari interessati siano ancora vivi e rigettati in mare”. Nel caso del tonno pescato con il palangaro, si dovrebbe gettare in mare il tonno se ancora vivo: tonno che non sopravviverebbe con l’amo in bocca. 

Giulio Ambrosetti