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Scenari

“Terremoto” alla Campari: lascia dopo soli 5 mesi il Ceo Matteo Fantacchiotti

19 Settembre 2024
Matteo Fantacchiotti Matteo Fantacchiotti

“Terremoto” alla Campari. Matteo Fantacchiotti, inaspettatamente, si è dimesso dal ruolo di chief executive officer e dal consiglio di amministrazione “con effetto immediato per motivi personali”, come annunciato dalla società. Di conseguenza, il consiglio ha nominato Paolo Marchesini (chief financial and operating officer) e Fabio Di Fede (general counsel and business development officer) come co-ceo ad interim e membri esecutivi di un “comitato per la transizione della leadership”, presieduto da Bob Kunze-Concewitz, ex amministratore delegato e attuale membro non esecutivo del consiglio. Questo comitato, insieme al comitato remunerazione e nomine, “sarà anche responsabile per l’identificazione del nuovo chief executive officer, da proporre al consiglio di amministrazione dopo una valutazione di profili sia interni che esterni, in linea con le best practice della governance”. Jean-Marie Laborde è inoltre nominato vice presidente.

“È stato per me un privilegio essere parte di Campari Group per quasi cinque anni, e guidare questa organizzazione da aprile 2024 – ha commentato Fantacchiotti -. Nel prendere ora la decisione di lasciare il gruppo, desidero esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti gli stakeholder, in particolare il presidente, il consiglio di amministrazione e il leadership team”. “La nostra ambizione di crescita rimane fortissima – ha detto il presidente Luca Garavoglia – abbiamo davanti a noi un futuro solido, grazie alla nostra solida organizzazione, alla nostra presenza globale e, in particolare, al nostro portafoglio unico, costituito da alcune delle marche più ammirate di tutto il settore degli spirit, sostenute dall’impegno costante di un team di professionisti”.

Recentemente, Campari ha completato l’acquisizione di una partecipazione minoritaria del 14,6% in Capevin Holdings Proprietary Limited da Odc (BidCo) Limited. Capevin Holdings è una holding sudafricana che possiede indirettamente il 100% di CVH Spirits Limited, una società scozzese specializzata nella produzione e commercializzazione di rinomati whisky single malt. Da inizio anno, le azioni Campari hanno perso il 25%, risentendo come altri grandi nomi del settore del rallentamento dell’economia globale. Le azioni hanno registrato una perdita quasi del 6% venerdì scorso, in seguito alle dichiarazioni di Fantacchiotti durante un roadshow di Bofa, che ha evidenziato la persistente debolezza del settore. Oltre alle significative difficoltà nel settore delle bevande in Cina, il manager ha messo in luce la situazione negli Stati Uniti, dove il miglioramento atteso nel terzo trimestre non si è ancora manifestato e i consumi rimangono deboli, come confermato dai dati Nielsen sul sell out.