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L'azienda

Tenuta Etna Nord, il progetto di due famiglie dove la Toscana incontra la Sicilia

15 Ottobre 2024
Da sinistra Matteo Cantoni, Nicola Cantoni e Davide Di Bella Da sinistra Matteo Cantoni, Nicola Cantoni e Davide Di Bella

Toscana e Sicilia, anzi, Etna. Due famiglie che si uniscono e che fondano un’azienda agricola, legati dalla passione per il vino, per il territorio e per la sostenibilità. Nasce così Tenuta Etna Nord, dall’incontro della famiglia Cantoni di Terricciola e proprietari di Fattoria Fibbiano, in provincia di Pisa e Di Bella, a Castiglione di Sicilia. 

“La collaborazione – racconta il responsabile dell’azienda, Davide Di Bella – nasce due anni fa grazie a un amico comune. Eravamo alla ricerca di un partner commerciale, mentre la famiglia Cantoni era attratta dal territorio dell’Etna. Così abbiamo deciso di avviare insieme questo progetto”.

Tre vini sono già in commercio e sono un Etna Rosso Doc, un Etna Rosato Doc e un Etna Bianco Doc, per una produzione totale di 15.000 bottiglie. “Abbiamo iniziato a portare questi vini anche fuori dall’Italia – ci racconta Lisa Tommasini, responsabile commerciale dell’azienda – e vediamo interesse. La produzione al momento è limitata ma le bottiglie sono già state vendute negli Usa e in Canada”. 

Accanto a Davide Di Bella ci sono l’amministratore Matteo Cantoni, l’enologo Nicola Cantoni e il socio Adriano Di Bella che puntano tutto sull’espansione e sull’enoturismo. Verranno infatti realizzati un agriturismo con appartamenti indirizzati a un’utenza medio/alta con jacuzzi all’interno delle camere, una sala degustazione, un palmento del 1860 che diventerà una sala ristretta dedicata sempre alle degustazioni e la cantina che dovrebbe essere pronta entro il 2028. 

“L’idea – dice Lisa Tommasini – è quella di produrre dei cru da ogni singola contrada. Adesso siamo solo all’inizio e stiamo andando con il freno a mano tirato, ma i progetti sono decisamente importanti”. Il primo cru, per esempio, andrà i commercio entro il 2027 con 1.500 bottiglie prodotte a Feudo di Mezzo, in contrada Porcaria, dove c’è un ettaro di Alberello. Oltre agli ettari di proprietà in Contrada Sciambro (luogo in cui sorgerà la cantina e il corpo principale dell’azienda), ci sono appezzamenti anche in Contrada Crasà. “Stiamo provando ad arrivare – continua Di Bella – anche in Contrada Pontale Palino che a Contrada Palmellata. In tutti i terreni stiamo lavorando in bio, trasformando anche i vecchi Alberello di 100 anni. La cantina avrà la certificazione”. Il consulente enologo della società è Attilio Pagli del Gruppo Matura.

“Le due famiglie – dice ancora Tommasini – hanno subito trovato un buon feeling, soprattutto perché entrambe volevano acquistare i vigneti per mantenere la filosofia produttiva delle due aziende. Oggi è solo l’inizio ma il progetto è ambizioso. C’è molta voglia di buttarsi in questa nuova avventura”.