di Clara Minissale, Palermo
“Troppo caro, nessuno lo acquisterebbe e quindi al momento non ne ritiriamo”. A Palermo è un coro unanime. Botteghe e supermercati che hanno sempre avuto tra le materie prime in vendita il tartufo d’Alba, quest’anno, per colpa dei prezzi alle stelle, hanno rinunziato all’acquisto. Almeno per il momento.
“Se ne trova pochissimo sul mercato, non è di buona qualità e costa troppo”, dice Gaetano Pizzo di Divincibo. “Ieri le quotazioni erano di otto mila euro al chilo – aggiunge – e questo significa che, nella ristorazione, un piatto di pasta bisognerebbe farlo pagare anche settanta euro. L’anno scorso, invece, si acquistava a 2.200 euro al chilo. Se le cose andranno avanti così, lo ritireremo solo su ordinazione”. Stessa cosa anche per Armetta, la storica salumeria di San Lorenzo. “Lo prenderemo solo in prossimità del Natale – dice Gino Armentta – e solo su prenotazione, anche se in prossimità delle feste il prezzo salirà ancora, come è successo negli anni passati, aumentando anche del 30 per cento”. “Non ho avuto la forza di acquistarlo – ammette Giuseppe Prezzemolo di Prezzemolo & Vitale – anche se negli anni passati si iniziava a venderlo primi di novembre. Costa troppo e penso di ritirarlo solo su ordinazione per il momento. Forse a dicembre, se le condizioni non cambieranno, ne ordineremo un quantitativo minimo”.