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Scenari

Taranto, crisi nella coltivazione delle cozze nere: oltre 15 milioni di euro di perdite

08 Settembre 2015
mitilicoltura mitilicoltura

La mitilicoltura ovvero la coltivazione della nota cozza nera di Taranto ha origini antichissime. La città jonica detiene il primato come maggior produttore.

Da tempo il comparto è in crisi, forse mai come ora. I pescatori jonici stanno affrontando un vero e proprio disastro, tonnellate di cozze coltivate nel mar Piccolo sono morte a causa delle alte temperature delle acque, pare che abbiano raggiunto anche i 34°.
È compromessa la produzione di quest'anno e non solo. Gli effetti negativi si ripercuoteranno anche nel 2016. È andata persa oltre la metà del novellame cioè dei semi da utilizzare per l'allevamento.

Il danno economico si aggira attorno ai 15 milioni di euro. La richiesta di aiuto è stata lanciata nei giorni scorsi alle istituzioni dalle associazioni di categoria aderenti a Confcommercio.
Così l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leo Di Gioia, ha dato il via alle procedure per la richiesta dello stato di calamità al termine dell’incontro svoltosi con le Associazioni di categoria della pesca.
“L’amministrazione regionale – fa sapere Di Gioia – a tal proposito, provvederà immediatamente ad attivare le procedure per supportare la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità e definire il percorso tecnico e normativo che consenta di individuare i modi e le forme di aiuti alle imprese che operano nel settore”.

È stata ribadita, nel corso dell’incontro, la disponibilità della somma di 500 mila euro da destinare agli aiuti. Si provvederà, altresì, a verificare la possibilità di incrementare tale somma. Si attiverà, inoltre, un incontro tecnico tra esperti del mondo scientifico (Arpa, Cnr Talassografico e Università) ed i pescatori, insieme alle loro relative associazioni di rappresentanza, al fine di mettere in campo una strategia che consenta di disporre delle necessarie informazioni da trasferire ai miticoltori.

A.G.