Saranno disponibili già dal 2021 i finanziamenti supplementari per lo sviluppo rurale previsti dal fondo per la ripresa dell’Unione europea.
E’ il risultato dell’accordo tra le istituzioni europee raggiunto ieri mattina. L’anno prossimo arriveranno 2,4 miliardi di euro e nel 2022 5,6 miliardi, vincolati a misure per l’ambiente (37%) e la digitalizzazione (55%), come chiesto dall’Europarlamento. In origine i fondi sarebbero arrivati con la nuova Pac, dal 2023. Se si tiene conto degli ulteriori 2,6 miliardi di anticipi previsti dall’accordo sul bilancio pluriennale europeo, il pacchetto per lo sviluppo rurale 2021-22 supera i 10 miliardi di euro, 1,2 miliardi dei quali a beneficio dell’Italia.
De Castro, ok a fondi aree rurali è in linea con Green Deal
“Con l’accordo di oggi diamo un segnale forte sull’innovazione in agricoltura e un sostegno alla linea del Green Deal”. Così Paolo De Castro (Pd, S&D) commenta l’intesa tra le istituzioni europee sull’anticipo dei finanziamenti supplementari per lo sviluppo rurale previsti dal fondo per la ripresa europea, che l’ha visto coinvolto come negoziatore per l’Europarlamento. Oggi cominciano anche le trattative tra i rappresentanti istituzionali sulla riforma della Pac, nelle quali “speriamo che le ambiziose proposte dell’Europarlamento dal punto di vista dell’ambiente possano trovare riscontro”, dice De Castro. L’ex ministro dell’agricoltura ha infine auspicato “un dibattito dai toni più sereni” tra produttori e ambientalisti sottolineando che “non si può affermare che la posizione dell’Eurocamera su ambiente e Pac non sia più ambiziosa, sia rispetto alla bozza della Commissione del 2018, sia in confronto alla posizione del Consiglio”.
C.d.G.