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Scenari

Sviluppo rurale, investiti oltre 17 miliardi

05 Gennaio 2016
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Quasi la totalità delle risorse europee a disposizione

Sullo Sviluppo Rurale sono stati investiti oltre 17 miliardi, pari al 98,75% delle risorse europee a disposizione. Lo comunica, a chiusura della programmazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) per il periodo 2007-2013, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali nel precisare che a fronte di una spesa pubblica complessiva pari a 17,4 miliardi di euro, di cui 8,8 miliardi di finanziamenti europei Feasr, il disimpegno è stato limitato all'1,15%, per un ammontare di circa 104 milioni di euro di quota Feasr.

Molte le Regioni che hanno raggiunto la quota del 100% dell'impiego dei fondi: Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, Umbria, Veneto e Puglia. 
Forte, sottolinea il Mipaaf in una nota, è stato il recupero negli ultimi due mesi, considerato che al 31 ottobre il rischio disimpegno era pari a quasi 1 miliardo di euro. Tra le Regioni protagoniste del rush finale la Campania (con una spesa di oltre 150 milioni), la Sicilia (143 milioni), la Puglia (141 milioni), la Calabria (70 milioni), la Basilicata (52 milioni), l'Umbria (45 milioni) e il Lazio (37 milioni), secondo dati, resi noti da Agea Coordinamento, che tengono in considerazione anche le somme non spese a causa di procedimenti giudiziari o ricorsi amministrativi. 

“I fondi dello Sviluppo rurale – ha sottolineato il ministro Maurizio Martina – sono essenziali per sostenere gli investimenti, aumentare la competitività strutturale della nostra agricoltura e anche per portare avanti politiche di ricambio generazionale. È positivo – ha proseguito il Ministro – anche il lavoro di recupero fatto negli ultimi due mesi da molte Regioni in collaborazione con la nostra task force ministeriale.

In sessanta giorni sono stati investiti circa 1,7 miliardi di euro, limitando così il disimpegno dei finanziamenti europei della scorsa programmazione. Dobbiamo però portare a zero – ha concluso Martina – gli sprechi di risorse nel periodo 2014-2020, senza aspettare l'ultimo momento. Per questo serve anche maggiore semplificazione e flessibilità degli strumenti che l'Europa ci mette a disposizione, per poter andare davvero incontro alle esigenze delle imprese. Soprattutto nel Mezzogiorno dobbiamo lavorare affinché queste risorse contribuiscano davvero al salto di qualità necessario per rafforzare le aziende agricole di questi territori”.

C.d.G.