Sensori sulle foglie malate. ma anche simulazione del clima e dei comportamenti delle piante grazie ad un super computer in grado di ricostruire la vulnerabilità degli ulivi all'infezione.
Sono gli strumenti su cui stanno lavorando i ricercatori per sconfiggere la Xylella fastidiosa in rapida espansione in tutta Europa. Una sorta di 'grande fratello' per capire come si diffonde la malattia degli ulivi in modo da fare la diagnosi precoce dei sintomi, come fa sapere la Fondazione Cmcc impegnata nell'ambito del progetto internazionale finanziato dall'Unione Europea, Xf-Actors, coordinato dal Cnr-Ipsp di Bari, l'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante. ''Utilizzeremo pacchetti di sensori messi sul tronco degli ulivi – spiega Monia Santini del Cmcc – in modo da acquisire dati in continuum su alcuni parametri eco-fisiologici, come temperatura, viscosità e velocità della linfa, livelli di penetrazione della luce attraverso la chioma; in questo modo si potrà monitorare lo stato di salute delle piante''. Simulazioni climatiche regionali che poi saranno utilizzate per fare una mappatura su come e dove potrebbe diffondersi il batterio in Europa nei prossimi decenni grazie ad un clima favorevole, con l'identificazione di potenziali corridoi 'preferenziali'.
Quanto alla prevenzione e alla mappatura delle piante infette, la Fondazione ha realizzato con l'Università del Salento, il progetto 'Antidote', finanziato dalla Regione Puglia. Utilizzando i sensori e integrandoli con le informazioni dai modelli fisico-matematici per la riproduzione delle fasi vegetative dell'olivo, si arriverà a una metodologia d'avanguardia per il rilevamento precoce e il monitoraggio sul territorio. L'obiettivo è capire, ad esempio, in quale periodo dell'anno c'è più probabilità che gli alberi siano infettati, perché più vulnerabili, o che l'infezione possa diffondersi più facilmente e combinarsi con altri fattori, quali ad esempio lo stress idrico dovuto a siccità.
C.d.G.