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Scenari

Stavano per immettere sul mercato Prosecco falso: multe e sequestri per cantine venete

03 Ottobre 2015
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Il consorzio Valdobbiadene Prosecco superiore Docg: “Per ora accertati solo illeciti amministrativi. Se confermati reati penali, ci costituiremo parte civile”

Producevano prosecco e altre tipologie di vino classificate come Docg violando il disciplinare del Consorzio.

Lo hanno scoperto i Nas di Treviso che hanno passato al setaccio le cantine delle tre province di competenza: Treviso, Belluno e Venezia.
E la scoperta è allarmante: i Nas hanno trovato Prosecco ed altro vino Docg che non rientravano nelle zone geografiche prevista dalla denominazione di origine garantita e nei disciplinari di produzione.
Sono state sequestrate centinaia di migliaia di bottiglie non solo di Prosecco e ma anche di altri vini Docg. Le cantine sorprese a produrre vini non regolari, oltre al sequestro, sono state sanzionate con multe pesantissime.

Il vino veniva prodotto, secondo quanto riferiscono i Nas, violando i disciplinari con uve che non provenivano dalle zone di origine controllata e quindi di qualità inferiore. Ora la merce sequestrata sarà declassata o avviata alla distruzione. Ettolitri di vino che avrebbe dovuto essere avviato all’esportazione. I militari dei Nas hanno scoperto le anomalie analizzando i registri di carico e scarico delle uve, scoprendo così che nelle botti per la produzione del Prosecco piuttosto che del Pinot Docg erano finite uve provenienti da altri vitigni o sarebbero stati vinificati senza rispettare i disciplinari di produzione, fondamentali per godere del marchio. I militari dei Nas hanno operato in sinergia con l’Icq (Ispettorato Controllo Qualità) del Ministero delle Politiche agricole.
Nel gennaio scorso in un’analoga indagine a finire nei guai erano state quattro cantine di Motta di Livenza, Ormelle e Tezze di Vazzola nell’Opitergino Mottense che avevano avviato alla vendita all’estero centinaia di bottiglie di vino etichettato Docg, ma prodotto con uve coltivate nelle zone escluse dalla denominazione di origine controllata.

Immediata la replica del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg: “Dopo una verifica puntuale con tutte le autorità competenti, risulta che i controlli effettuati hanno riguardato aziende e prodotti delle province di Treviso, Belluno e Venezia, non specificatamente, quindi, l’area Docg di Conegliano Valdobbiadene né nessuna altra denominazione, come erroneamente riportato dalla stampa. Tutte le indagini, inoltre, riguardano solo i prodotti detenuti in cantina, in particolare dell’annata 2015 e sono state svolte nell’ambito delle attività ordinarie delle autorità competenti e non conseguenti a specifiche segnalazioni. Da una prima verifica si tratterebbe di illeciti amministrativi e non penali e ad alcuni sequestri sono già seguiti i dissequestri. Il Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore docg conferma la propria volontà di tutelare il prodotto e proteggerne l’immagine e continuerà quindi a monitorare la vicenda. Qualora siano accertate eventuali responsabilità di carattere penale, esso si considererà parte lesa e si costituirà come parte civile. Al momento, tuttavia, non esistono elementi per ipotizzare tale azione”.
C.d.G.