di Michele Pizzillo, Milano
Venerdì 7 (inaugurazione la sera precedente), con l’apertura della caffetteria in quello che per decenni è stato il Palazzo delle Poste, in piazza Cordusio a Milano – veramente a due passi dal Duomo – Starbucks torna alle origini.
Si, proprio così, se è vera la leggenda che vuole fare risalire l’idea di creare una caffetteria come quelle italiane a Howard Schultz, inventore di Starbucks, venne nel 1983, in occasione del suo viaggio a Milano: per mesi, infatti, il Palazzo delle Poste è stato avvolto in un grande telone su cui campeggiava la frase “il mio sogno si sta avverando”. Poi, a partire dal 1996, con il primo caffè aperto in Giappone, abbiamo visto tutti cosa è accaduto. Starbucks è diventato un “impero dove non tramonta mai il sole”, fino alla realizzazione di un’altra idea dell’imprenditore americano, rigenerarsi da dove sarebbe partita l’ispirazione e l’inizio di un successo planetario. Tant’è, secondo alcune anticipazioni delle ultime ore, l’evento inaugurale, la sera di giovedì 6, sarà grandioso, con la partecipazione anche del corpo di ballo dell’Accademia della Scala per esaltare quello che pare sia la più grande caffetteria d’Europa. Il locale di Milano non sarà il solito Starbucks – come si deduceva dal telone che a lungo ha coperto in palazzo delle poste in ristrutturazione -, ma il quinto Starbucks Reserve Roastery, ovvero caffetteria dove si può seguire la tostatura del caffè. Gli altri quattro sono a Seattle (aperto nel 2014), Shanghai (aperto l’anno scorso), New York e Tokyo, invece, aperti nei primi mesi del 2018.
Con quali prezzi entrerà Starbucks in Italia? Due anni fa se lo chiedeva “X-press”, house organ di Deutsche Bank, con un dettagliato articolo nella rubrica “Abitudini nel mondo. Lo sapevate che …” e, per darsi una risposta, metteva a confronto i prezzi praticati dal colosso americano in alcune grandi città di tutto il mondo. E, quindi, dai 2,83 dollari di Nuova Delhi ai 3,22 di Mexico City, dai 3,55 di San Francisco e Detroit ai 3,81 di Londra, dai 3,87 di Hong Kong ai 3,92 di Istanbul, dai 4,05 di Lisbona ai 4.08 di Toronto, dai 4,18 di Buenos Ayres ai 4,30 di New York, dai 4,38 di Dublino ai 4,49 di Tokyo, dai 4,54 di Seul ai 4,65 di Madrid, dai 4,81 di Pechino ai 4,82 di Sidney, dai 5,18 di Parigi ai 5,53 di Francoforte, dai 5,65 di Bruxelles ai 6,38 di Helsinky, dai 7,12 di Zurigo ai 7,27 di Mosca, sino al massimo pratico in due capitali scandinave: Stoccolma con 7,30 e Oslo con 9,83 dollari.
Howard Schultz
Secondo al pubblicazione dell’istituto di credito tedesco “il caffè in Italia è un bene di prima necessità e lo dicono anche i prezzi: un caffè nel Bel Paese costa circa un euro. Ma gli italiani sarebbero disposti a spendere di più? E quanto?”. E, proseguiva l’articolo: “… la sirena verde sarà in grado di affascinare gli italiani al punto che il prezzo della bevanda diventerà solo marginale o dovrà abbassarsi a prezzi modesti dei nostri cappuccini, che in media costano sotto l’euro e cinquanta”. Vedremo. Intanto nel 2016 mister Schultz rispose: “Crediamo che l’Italia sia pronta a vivere la Starbucks experience”. E, se le indiscrezioni sono fondate, alla caffetteria allocata nell’ex Palazzo delle Poste, a Milano ne dovrebbero seguire almeno altre tre: in corso Garibaldi angolo XXV Aprile, di fronte a Eataly, poi dovrebbe essere il turno di Malpensa e, la terza apertura, quasi vicino al locale che sarà inaugurato giovedì sera e, cioè, per alcuni ben informati, in piazza San Fedele dove, qualche mese fa, Lavazza ha aperto dil suo primo flag shop, oppure in piazza del Liberty, vicino al flag shop di Nespresso. Questo prima di sbarcare in quella che sarà la seconda città d’Italia dove Starbucks ha intenzione di presentarsi. Probabilmente Roma. Cosa proporà Starbucks a Milano si avrà un’idea giovedì sera, durante l'inaugurazione che comincerà alle ore 18 e proseguirà sino a mezzanotte circa. Si sa che ci saranno le specialità all'americana come il classico caffè all’americana, il frappuccino, i coloratissimi smoked butterscotch e citrus green tea latte e i prodotti da forno preparati da Princi. Il resto, tutto da scoprire la sera del 6 settembre.
Non si sa se all’evento milanese ci sarà Schultz che, com’è noto, dal 26 giugno scorso non è più presidente esecutivo di Starbucks perché avrebbe voglia di conquistare un’altra presidenza, quella degli Stati Uniti, con le insegne del partito democratico, più che altro per “sfrattare” Donald Trump del quale è fiero oppositore.