Nell’immaginario collettivo, ma anche per molti appassionati, la differenza fra Chianti e Chianti Classico è qualcosa di non troppo chiaro. Di fatto la subregione nella quale è possibile avvalersi della Docg Chianti è molto ampia, copre quasi la metà della Toscana e comprende territori delle province di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Prato e Pistoia. Una produzione vastissima, stimabile in 750.000 ettolitri con un potenziale di 100 milioni di bottiglie.
La storicità si vede dal “Classico”
Dal 1932, cosa poi richiamata in tutte le varie modifiche alla denominazione di origine a partire dal 1967, la zona di produzione più antica può avvalersi della specifica “Classico” accanto alla parola Chianti. Il Chianti Classico, perciò, proviene da un’area più limitata, che comprende una parte delle province di Firenze e di Siena e ha una produzione di un quarto rispetto a quella del Chianti.
Il Chianti ha 7 sottozone
Accanto al Chianti Classico, che ormai fa denominazione a sé, esistono poi molte sottozone di Chianti: Rufina, Montalbano, Montespertoli, Colline Pisane, Colli Aretini, Colli Senesi, Colli Fiorentini, e poi c’è il Chianti Superiore che è una particolare tipologia. Tutti basati sul Sangiovese, che deve avere tra il 70% e l’80% nell’uvaggio a seconda delle diverse denominazioni, ma può essere anche utilizzato in purezza da alcuni anni. In più esistono i Riserva, con invecchiamento più prolungato, e, per ora solo per il Chianti Classico, la Gran Selezione, nelle intenzioni la punta di diamante della produzione in termini di qualità, con rese più basse e invecchiamento più prolungato.
Promemoria per il ministro Lollobrigida
Perché vi racconto tutto questo? Perché vorrei che qualcuno lo spiegasse al nostro ministro per l’Agricoltura e la Sovranità Alimentare e non so che altro, on. Francesco Lollobrigida, che nel suo discorso di alcuni giorni fa per la celebrazione del centenario del Consorzio del Chianti Classico si è un po’ confuso. Dopo, appunto, un secolo di battaglie per definire la denominazione di quel vino da parte dei produttori della zona storica. Dopo il vulnus che ha determinato l’uso del nome geografico “Chianti” a un territorio allargato, obbligando quelli storici ad aggiungere la parola “Classico” per rivendicare la loro origine.
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