(Da sinistra, Pinuccio La Rosa, Tony Lo Coco e Luciano Pennisi)
Si chiude l'era Sultano. E si apre una nuova fase tutta da definire. Mercoledì 24 gennaio si terrà l'assemblea dei soci dell'associazione Le Soste di Ulisse, il sodalizio voluto da un gruppo di ristoratori visionari e determinati nell'ormai lontano 2002 con lo scopo di promuovere il buon cibo e lo stile di vita siciliano.
L'incontro tra la quarantina di soci in rappresentanza delle strutture dell'associazione tra ristoranti ed alberghi, si terrà presso la cantina Altamora, sull'Etna, l'azienda di Alberto e Diego Cusumano a Solicchiata. Ciccio Sultano, patron e chef del Duomo di Ragusa Ibla tra i più acclamati ristoranti italiani è il presidente uscente. Ed ha fatto sapere di non volersi ricandidare, neanche per il direttivo. È molto probabile che nella decisione di Sultano ci sia anche una risposta a un po' di malumori e mal di pancia che si sono registrati durante la sua presidenza. Mugugni che per poco non sono esplosi, ultimo ma non ultimo, qualche problema scaturito dalla pubblicazione di un libro pubblicato da Giunti in pratica per gli associati delle Soste di Ulisse ma che ha lasciato un po' di amaro in bocca ad alcuni soci per alcune scelte editoriali. Ci sarebbe anche dell'altro ma ormai si guarda al futuro.
Sultano lascia. Si apre pertanto una fase delicata. Perché la successione non è stata preparata. E si delineano cordate e strategie diverse per il dopo-Ciccio. Da un lato i componenti uscenti del direttivo sono tutti vogliosi di ricandidarsi e cercano la riconferma. E quindi sono in lizza Pinuccio La Rosa, Luca Caruso, Nunzio Campisi, Luciano Pennisi, Tony Lo Coco, Angelo Treno, Pino Cuttaia, Mauro Malandrino ed Alberto Rizzo. Nel nuovo direttivo ci sarà comunque spazio per Nino Graziano, il primo presidente che resta la guida onoraria del gruppo. Se tutti chiedono la riconferma ci sarebbe spazio solo per un turn over molto ristretto perché ad uscire di scena sarebbe solo Ciccio Sultano. E liberare solo un posto per favorire new entry nel gruppo di comando del sodalizio non piace ad alcuni dei 42 soci chiamati ad esprimere una preferenza. Anche perché, diciamolo chiaramente, qualcuno scalpita. Insomma, c'è dialettica, si cercano voti e si delineano cordate. Fondamentali, perché poi sarà il direttivo ad eleggere il nuovo presidente.
Al momento, secondo i rumors, ci sono almeno tre candidati pronti a fare il presidente. Tony Lo Coco, ad esempio, dinamico chef de I Pupi di Bagheria a cui non dispiacerebbe guidare Le Soste di Ulisse. Le recenti esperienze di vari eventi, alcuni anche prestigiosi, proiettano lo chef verso nuovi traguardi. E lui nel carniere mette anche la volontà di spostare un po' il baricentro delle Soste di Ulisse verso la Sicilia occidentale visto che per molti anni tutto è stato molto rivolto sulla parte orientale dell'Isola. Una idea per bilanciare ruoli e geografia. Poi c'è Pinuccio La Rosa, il patron assieme al fratello Antonio e allo chef Vincenzo Candiano dell'altrettanto acclamato Locanda di Don Serafino a Ragusa Ibla, in pratica quasi un dirimpettaio di Sultano ma con cui ultimamente il rapporto è stato puntellato da un'accesa dialettica. La Rosa conosce bene dinamiche, uomini e cose dell'associazione e del mondo della ristorazione in genere, il suo piglio imprenditoriale lo avvantaggia ma agli occhi di qualcuno avrebbe già dato perché per alcuni anni è stato il segretario dell'associazione con la presidenza del compianto Enrico Briguglio. La Rosa ovviamente è pronto a rilanciare con una serie di idee molto nette sul futuro de Le Soste e di uomini nuovi ma bisognerà vedere se trova alleati. Infine, tertium datur, c'è Luciano Pennisi, il patron assieme al cugino Leonardo del boutique hotel Shalai Resort di Linguaglossa in provincia di Catania che è anche un affermatissimo ristorante affidato alle mani preziose di un giovane chef come Giovanni Santoro. Pennisi, reduce da un bruciante successo della macelleria di famiglia oggi diventata una macelleria con cucina e luogo gourmet, ha consolidato una buona esperienza negli ultimi tre anni al fianco di Sultano. E pronto per un ruolo più prestigioso e forse rappresenta per certi versi una continuità con la gestione Sultano ma senza le spigolosità dello chef ragusano. Tre candidati per una presidenza, ma al momento non si possono escludere sorprese. I giochi sono aperti. La prossima settimana ne sapremo di più.
C.d.G.