Premio Novità dell’anno: Babeuf – Cagliari
Una perfetta espressione di locale quotidiano, che non si limita a “essere” di quartiere – ma il quartiere lo fa, lo vive e lo costruisce accogliendo in modo genuino, con piatti versatili, sempre buoni e attuali, e con un approccio al servizio contemporaneo, fresco e coinvolgente.
Consegnato da Lucio Berta, Head of Brand Marketing Communication and Social Media di Reale Mutua
Premio Giovane dell’anno “Vittorio Fusari” Franciacorta: La ciottolona – Boccheggiano (GR)
Una cucina di carattere e identitaria, ma fortemente radicata: quella di Duccio Frullani è una scelta coraggiosa che parte dalla terra e dalla realtà di un piccolo borgo minerario. Con generosità e ingegno, Duccio ha messo a servizio del territorio il suo bagaglio di competenze, accumulate nelle varie esperienze professionali internazionali, per valorizzarne le materie prime e le storie dei suoi piccoli produttori.
Consegnato da Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta
Premio Coraggio: Osteria del Castello – Arquata del Tronto (AP)
Una vocazione di oste talmente forte, chiara e radicata da fronteggiare anche le avversità più impattanti, come quelle causate da un terremoto ma anche, se non soprattutto, dalle sue conseguenze: l’Osteria del Castello, con coraggio e ostinazione, continua a fare accoglienza di grande qualità anche in un contesto che accogliente non lo è stato, per tanto tempo, neanche per i suoi stessi abitanti.
Consegnato da Roccandrea Iascone, responsabile comunicazione e relazioni esterne di
RiCREA
Premio Interpretazione della cucina regionale: Entrà – Finale Emilia (MO)
Accanto a contaminazioni con altre cucine o accenti creativi, di carattere, vi sono interpretazioni fedeli e autentiche che si affermano come archetipo della cultura gastronomica di territorio. Una cucina emiliana precisa, eseguita magistralmente, che più esprime e rappresenta il territorio in cui è immersa.
Consegnato da Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE
Premio Dispensa in osteria: La Stella – Meduno (PN)
Definire se la tradizione influenza la dispensa o la dispensa influenza la tradizione è un dilemma pari a quello dell’uovo e della gallina: alla Stella di Meduno lo si risolve in una scelta molto precisa, ovvero l’impiego di carni provenienti da soli animali da cortile. I ricchi ragù, i condimenti e i secondi in tecia sono un racconto fedele e autentico del territorio e del ricettario locale.
Consegnato da Pietro Rovatti, Brand Consultant del Consorzio Parmigiano Reggiano
Premio Piatto dell’anno: la zuppa di legumi, raccontata dalle sue migliori espressioni al Nord, Centro e Sud Italia
Pasta e fasoi dell’Antica trattoria Bellinazzo – Villa Bartolomea (VR)
Zuppa di Slow Beans di Nonno Cianco – Cutigliano (PT)
Zuppa tradizionale di fagioli e scarole con fagiolo dente di morto di Acerra di Taverna a Santa Chiara – Napoli
La zuppa di legumi riporta al centro del dibattito la biodiversità e le fonti proteiche vegetali, ma anche la valenza di una cucina di recupero ragionata e delle cotture lente e non invasive. Per raccontare la zuppa di legumi, Osterie d’Italia premia le sue migliori espressioni al Nord, Centro e Sud Italia.
Consegnato da Carmine Pagnozzi, direttore generale del Consorzio Biorepack
Premio Vino in osteria: Menabò vino e cucina – Roma
Una selezione di vini non si distingue solo per l’ampiezza o per le perle che nasconde: da Menabò ogni bottiglia ha una sua storia, e portarle in tavola con consigli sapienti e gentili è senza dubbio una capacità unica per creare un ponte tra il ristorante e la vigna, ma anche tra cucina e cantina.
Consegnato da Elena Tassone, responsabile marketing di Acqua San Bernardo
Premio Birra in osteria: Arrogant Pub – Reggio Emilia
In pochi hanno costruito intorno alla birra artigianale, alla sua promozione e al suo racconto il senso stesso della propria esistenza. E se all’inizio poteva sembrare naturale, trattandosi di un locale che nasce come pub, con il passare del tempo il rapporto tra cibo e birra si è fatto sempre più nitido, portando l’Arrogant a diventare non solo un’osteria a tutti gli effetti, ma anche un luogo che più di chiunque altro dimostra che la birra può essere l’accompagnamento perfetto per i grandi prodotti dei nostri territori e i piatti della nostra tradizione. Un esempio di sperimentazione informale, di piacere e di scoperta.
Consegnato da Lorenzo Bossi, Marketing manager di Radeberger Gruppe Italia
Premio Bere Bene: Il Michelaccio – Genova
In continuità con l’ampia selezione di vini naturali, la proposta delle bevande del Michelaccio si articola in maniera originale e ragionata, includendo sapienti interpretazioni di cocktail con spiriti naturali e un interessante assortimento di amari, liquori e distillati a fine pasto, ma anche succhi analcolici, in grado di offrire un’esperienza a tutto pasto variegata e inclusiva.
Consegnato da Manuela Mattalia, Direttore generale di Bordiga
Premio Oste dell’anno: Boivin – Levico Terme (TN)
Quello di Boivin è un ritmo scandito dalla gentilezza, dalla guida delicata e rassicurante di un oste che accoglie con discrezione, che si fa narratore della tavola e del territorio con voce autorevole ma mai protagonista, e invita a una lentezza comunque vivace, briosa e diffusa in tutta la sala.
Consegnato da Giovanni Coppo, CEO di Sambonet Paderno Industrie Spa
Menzione speciale per l’Osteria Boccondivino di Bra che compirà 40 anni e che è nata insieme a Slow Food.