(Giorgio Santambrogio, Valerio De Molli e Marco Momoli)
Non solo organi e autorità pubbliche – sono 25 -, c’è anche un sistema interno per assicurare la qualità e la sicurezza alimentare nei supermercati italiani.
Tant’è vero che nel 2017, nei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo), sono stati effettuati 2 milioni e 300 mila test proprio per verificare lo stato di conservazione, tracciabilità, scadenze e igiene dei prodotti alimentari e delle superfici di lavoro. Un sistema che ha fatto crescere gli investimenti delle aziende in personale e nuove tecnologie per controllare tutto. L’Associazione della Distribuzione Moderna (Adm), però, ha fatto di più; ha fatto mappare questo ecosistema da The European House – Ambrosetti, “per offrire un quadro analitico in grado di informare correttamente i consumatori e andare oltre fake news ed articoli ad effetto”, ha sottolineato Giorgio Santambrogio, presidente di Adm, alla presentazione, a Milano, della sintesi del lavoro che sicuramente sarà uno dei protagonisti della fiera Marca by BolognaFiere, in programma a Bologna dal 16 al 17 gennaio, visto che sarà il convegno di apertura della manifestazione. Nel corso dell’incontro milanese, è stato sottolineato che i 26 mila, tra grandi e piccoli, supermercati italiani, hanno mediamente 5-6 visite all’anno degli organismi e attività di controllo: nel 2017 sono stati fatti 143 mila controlli e 100 mila verifiche ispettive e, contestualmente, le stesse insegne distributive hanno commissionato circa 2 mila controlli sulle industrie fornitrici di prodotti alimentari per la Marca del Distributore (MDD) e di prodotti freschi e freschissimi.
Qualità, tracciabilità e sicurezza sono garantiti in ogni acquisto alimentare nella Grande Distribuzione che, secondo Valerio De Molli, ceo di The European House – Ambrosetti, arricchito da una survey sui responsabili sicurezza e qualità delle imprese distributive, risulta che il 70% delle insegne ha aumentato gli investimenti nella sicurezza alimentare, con una spesa annua che per alcune aziende può arrivare anche a 5 milioni di euro”. Investimenti destinati a crescere nei prossimi cinque anni, specie in nuove tecnologie che renderanno più semplici ed efficaci i processi legati alla qualità e alla sicurezza: dal Qr Code per migliorare il controllo sullo stato di conservazione dei prodotti (smart label) alla Blockchain per migliorare la tracciabilità; dal Rating dei prodotti venduti on line al Cloud per l’integrazione dei database e dei parametri per valutare i fornitori. Insomma, la sicurezza alimentare “è un tema che viene seguito ormai direttamente dai vertici di quasi tutte le insegne distributive: nel 78% dei casi, la funzione sicurezza e qualità dipende direttamente dall’Amministratore Delegato”, sottolinea De Molli. E, quindi, aggiunge Giorgio Santambrogio, “apriamo il 2019 con un messaggio positivo per i consumatori, nostri clienti. Il luogo più sicuro dove comprare prodotti alimentari è rappresentato dai punti di vendita della Distribuzione Moderna: qui possono acquistare con fiducia ogni tipo di prodotto, ma soprattutto le marche del distributore, garantite da un sistema di controlli capillare ed approfondito, come dimostrato dal position paper di The European House – Ambrosetti. I prodotti a Marca del Distributore sono la nostra bandiera e abbiamo lavorato molto per assicurare qualità e sicurezza, e continueremo a investire in futuro. Si tratta di prodotti che vengono controllati dalle 1.500 industrie fornitrici (“copacker”), dagli Uffici Controllo Qualità della Grande Distribuzione e dagli Enti pubblici preposti. Siamo fieri di essere un Paese che assicura ai propri consumatori il massimo delle garanzie sulla sicurezza alimentare e di essere un settore che contribuisce in modo determinante a raggiungere questo risultato, applicando rigorosamente le norme e facendo di più con attività di autocontrollo”. E, chiosa Santambrogio: “A nostro parere è necessario attivare un miglior coordinamento tra i tanti enti preposti ai controlli, razionalizzandone gli interventi e assicurando unicità di interpretazione della medesima norma sul territorio. Ben vengano i controlli, ma procediamo ad una messa a punto del piano complessivo, per evitare quelle procedure o incomprensioni che non generano alcun vantaggio sulla sicurezza, ma creano ostacoli e burocrazia dove invece ci dovrebbero essere efficienza e risultati”.
Tutto questo sarà approfondito nei quattro giorni di MarcabyBolognaFiere, a cui guarda con molto interessa la distribuzione organizzata perché è l’appuntamento di riferimento delle industrie fornitrici di prodotti alimentari per la Marca del Distributore, ha detto Marco Momoli che al convegno milanese ha rappresentato il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari, Presidente BolognaFiere. “Rappresenta un’occasione di networking internazionale che coinvolge l’intera filiera produttiva e distributiva, strategica per analizzare i trend di mercato per pianificare il business e per attivare nuovi contatti commerciali – sottolinea Momoli -. In quest’ottica va vista la scelta di porre al centro del dibattito la sicurezza, la tracciabilità e la qualità della Marca del Distributore. Aspetti strategici sia sul fronte delle grandi insegne ma, anche, sul fronte consumatori che sono sempre di più convinti a scegliere prodotti a marchio del distributore, riconoscendone qualità e innovazione”.
Michele Pizzillo