“Sento parlare di cambiamenti epocali per il mercato del vino. Queste previsioni mi lasciano scettico perché ritengo che il mondo del vino abbia una storicità consolidata, capace di oltrepassare le crisi momentanee. Ritengo che nel giro di due o tre anni i consumi riprenderanno a gran ritmo. Attualmente i vini spumanti, dopo anni di crescita vigorosa, fanno segnare qualche difficoltà. Lo stesso Prosecco ha visto una flessione negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ovvero nei primi due mercati export di riferimento. La buona notizia è stata l’impennata delle vendite in Francia. Un exploit dettato dall’effetto sostituzione dello Champagne con il Prosecco (+21%), in parte anche a causa del minor potere di acquisto dei consumatori transalpini. Si tratta di una buona base di partenza a cui devono seguire ulteriori sforzi nel processo di valorizzazione del Prosecco”. Lo ha dichiarato Sandro Bottega, patron di Bottega SPA, l’azienda vitivinicola veneta di Bibano (Treviso) che esporta l’86% dei propri vini tra cui spicca il celebre Prosecco in 165 Paesi di tutto il mondo, e ideatore dei “Prosecco Bar” che stanno spopolando in tutto il mondo, alla vigilia del Vinitaly.
“In generale la proiezione per i prossimi mesi – prosegue Bottega – vede un panorama stabile per i vini spumanti, una flessione per i vini fermi (rossi in particolare). Vivace il mercato degli spirits grazie all’onda lunga del gin e al consolidato interesse per il Limoncino e in misura minore per alcuni liquori dolci”. Bottega chiude con uno sguardo al panorama fieristico del settore: “Vorrei aggiungere alcune note sul mondo fieristico e sull’eccessiva frammentazione che lo caratterizza. Di fatto abbiamo un numero eccessivo di fiere più o meno analoghe che da una parte confondono il cliente, rendendogli difficile programmare la propria partecipazione, e dall’altra impegnano gli espositori, che ad ogni occasione non possono fisiologicamente presentare nuovi prodotti o novità sostanziali”.