Nell’organizzazione che controlla quasi la totalità degli scambi commerciali a livello planetario è entrata la Russia.
Da poche ore è diventato il 156° membro della Wto. Ingresso che segna una tappa epocale guardata con favore dal mondo dell’industria europea per le ripercussioni positive che avrà sull’export. Perché a ridursi saranno molti paletti, tante strozzature che alleggeriranno il transito dei prodotti destinati a quello che viene considerato uno dei mercati emergenti più proficui, soprattutto per il vino e per l’agroalimentare in generale.
Entrerà un nuovo sistema tariffario doganale.“Con l'entrata nella Wto significa che finalmente la Russia accetta di sottostare ad un sistema di regole sul commercio riconosciute ed accettate a livello internazionale, ma anche poter affrontare con la forza del diritto tutte le controversie in atto fra Unione europea e Russia, che sono moltissime – ha così dichiarato all’Ufficio stampa di Fieragricola-Veronafiere il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro – Ora sarà più facile, anche per il vino italiano, raggiungere Mosca”.
Una riduzione dal 10,3 al 7,1%, di tanto scenderebbero le tariffe sull’importazione in Russia. “Come Unione europea siamo il primo partner commerciale – aggiunge De Castro – e possiamo ancora crescere molto. L’Italia è ancora un po’ indietro, ma ora ci sono gli strumenti per stimolare ulteriori investimenti in un mercato che ama i prodotti italiani”. Secondo gli ultimi dati diramati da Assoenologi e riferiti ai primi quattro mesi del 2012, per citare le potenzialità di assorbimento di questa nuovo mercato trainante, l'export del comparto vinicolo italiano verso la Russia è cresciuto del +28,2%, quando una contrazione la si è registrata in quasi tutta l'Europa. Una piazza insomma verso cui adesso la corsa delle aziende, che stanno già negli ultimi anni investendo in questo Paese, è destinata ad un'accelerazione “sperata”, auspicata da molti produttori.
In merito alla questione della contraffazione dei prodotti dell’Unione Europea tutelati e a denominazione la presenza della Russia nella Wto potrebbe anche favorire l’apertura, in futuro, di uno spiraglio verso la protezione anche nei Paesi fuori i confini europei non regolamentata dall’Organizzazione mondiale del commercio. “Su questo l’Ue continuerà ad impegnarsi affinché possano esserci progressi – assicura De Castro sempre nella nota inviata a Veronafiere –. Al momento non ci sono riconoscimenti e alcuni Paesi, fra i quali Stati Uniti, Canada e Australia, si oppongono. L’adesione della Russia alla Wto ci permetterà di riproporre anche questa vecchia battaglia, di non facile soluzione”.
C.d.G.