Ancora in ascesa, in numeri e in immagine. Chiude così l’anno il Ruchè di Castagnole Monferrato, con una produzione giunta a 1.100.000 bottiglie e una denominazione che cresce del 10% nell’ultimo anno.
Il dato più incoraggiante è l’incremento regolare, che porta ad una relazione ettari/bottiglie tra le più performanti d’Italia: grazie alla crescita proporzionale tra produzione e superficie vitata, arrivata a 204 ettari, la produzione segue l’andamento del mercato, evitando squilibri potenzialmente dannosi. Lo stato di buona salute del Ruchè di Castagnole Monferrato è dimostrato anche dall’interesse crescente da parte di player esterni al territorio, elemento che contribuisce all’aumento del valore dei terreni, passati da 5.000 – 10.000 euro ad ettaro non vitato di 10 anni fa a 30.000 – 50.000 euro in base alla posizione, e di 150.000 euro a ettaro per le superfici vitate. Buone notizie anche sul fronte del valore; iniziano ad uscire le prime bottiglie di Riserva e c’è molta attenzione per questa nuova tipologia che dimostra la versatilità del prodotto e la sua capacità di collocarsi nell’olimpo dei grandi vini con un posizionamento alto. Grazie all’introduzione della Riserva, anche le piccole aziende possono creare una segmentazione dell’offerta e offrire una più ampia gamma di Ruchè. Una valorizzazione resa possibile dall’unione dei produttori e grazie anche alla stretta collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, che dimostra quanto sia importante fare squadra.
“Un grazie particolare va al presidente Filippo Mobrici, sempre presente, che ha fatto crescere molto il territorio – afferma Luca Ferraris, presidente dell’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato – Ora ciò che auspichiamo è la crescita di collaborazione con le amministrazioni comunali della denominazione, seguendo l’esempio del Comune di Castagnole Monferrato, che crede molto nella nostra attività”. Il vino infatti porta lustro e crescita economica al territorio, basti pensare che su una popolazione di 5.000 abitanti nei 7 comuni della denominazione, il Ruchè di Castagnole Monferrato genera 10.000.000 di euro di Pil. Il Ruchè fa crescere anche il turismo e il suo indotto, con una stagione turistica che si è allungata fino all’inizio di dicembre. Un comparto nel quale l’Associazione crede molto, motivo per cui ha voluto l’innovativo piano di marketing territoriale, in fase di ultimazione. Sono già pronte le offerte turistiche e a breve sarà installata la cartellonistica. “Vogliamo promuovere tutti e 7 i Comuni e creare beneficio a tutta la popolazione – continua Ferraris – In questo modo, accanto a Castagnole Monferrato, potremo far conoscere bellezze come il borgo di Grana, il Castello di Montemagno, la Torre di Viarigi, il Ricetto di Portacomaro e le bellissime colline di Scurzolengo e Refrancore”.
C.d.G.