Adesso sir Rocco Forte lo racconta. Ma ha avuto paura.
Il presidente e delegato di Rocco Forte Hotels (in Italia possiede l’Hotel Savoy di Firenze, l’Hotel de Russie, l’Hotel de la Ville, Rocco Forte House a Roma, il Verdura Resort a Sciacca in provincia di Agrigento, Villa Igiea a Palermo, Masseria Torre Maizza a Savelletri in provincci di Brindisi), ha avuto il coronavirus. Oltre venti giorni di febbre, mal di gola e spossatezza. Ora, per fortuna, è tutto ok. Lo racconta al Corriere della Sera. La quarantena l’ha trascorsa alle porte di Londra, nella tenuta di Ripley, nel Sussex, insieme alla moglie Lady Aliai, le figlie Lydia, Irene e i nipoti. Sir Rocco Forte analizza il momento drammatico del settore turistico e alberghiero: “Un fatto drammatico soprattutto per l’Italia, dove l’intera filiera genera circa il 12 per cento del Pil”, commenta Rocco Forte figlio del magnate degli hotel Charles Forte e attualmente alla guida del più grande operatore di hotel extra-lusso in Europa, con 12 proprietà a 5 stelle, nel quale Cassa depositi e prestiti ha il 23% del capitale. Secondo Rocco Forte non si tornerà alla normalità prima della primavera del prossimo anno. Per quanto riguarda i suoi dipendenti, ha utilizzato tutti contributi di salvaguardia messi in campo dai vari governi in cui ha le proprietà. Ora, però, “è tempo di contenere le spese e stiamo parlando con la proprietà degli immobili in cui siamo in affitto per rivedere i costi e abbiamo già avuto dei confronti costruttivi. L’accordo tra locatori e conduttori in questo momento è fondamentale. Ma più di tutto il settore alberghiero ha bisogno di una iniezione di liquidità: i soldi non sono ancora arrivati e tra poco si ripartirà. Se gli aiuti non arrivano velocemente gran parte dell’industria andrà in bancarotta”.
Poi spiega come affronterà il post-Covid-19 nei suoi hotel: “La parte igienica sarà rivoluzionata: se per servizio di pulizia di una camera normalmente ci vuole mezz’ora, adesso dovremo prevedere almeno il doppio del tempo. Il buffet non sarà più possibile e ci dovremo abituare a hotel meno affollati, senza scordarci che un hotel è sostenibile solo se ha una occupazione almeno pari al 50 per cento”. Mascherine per i dipendentì sì, ma “abbiamo fatto realizzare mascherine che richiamino il decoro dei nostri hotel, nessuno dovrà lavorare senza ma al tempo stesso non intimorire gli ospiti”. L’estate alle porte non spaventa Rocco Forte: “Per l’Italia confidiamo nel turismo interno e abbiamo già qualche prenotazione per i nostri alberghi al mare, in cui c’è la fortuna di vivere gran parte della vacanza all’aperto: credo che dopo questa lunga quarantena i clienti abituali del nostro gruppo non vorranno rinunciare a dei momenti di evasione”.
Ridicolo, secondo Rocco Forte, il plexiglass in spiaggia, mentre per gli alberghi in città “la ripresa sarà lenta”. E per quanto riguarda il turismo straniero? “Fino al prossimo autunno sarà difficile vedere la gente viaggiare: per noi ad esempio il mercato americano è molto importante, rappresenta il 40 per cento dei nostri clienti. Ma in questo momento insieme alla paura del virus c’è anche quella di trovarsi in un Paese straniero e non avere la possibilità di rientrare a casa. Molto dipenderà dalle politiche che i singoli governi decideranno di attuare, ma l’impressione è che fino a che non ci sarà un vaccino prevarrà l’incertezza”. Poi la questione degli sconti per incentivare il turismo in Italia: “Non abbiamo intenzione di farlo perché credo sia una strada senza ritorno: passata la crisi sarà poi difficile rialzarlo. In alternativa stiamo adottando una politica più flessibile: chi prenota un soggiorno può eventualmente posticiparlo, anche più volte, data l’incertezza del periodo”.
C.d.G.